Palladino: “Siamo in Ungheria per passare il turno. Voglio una squadra feroce”
Così l'allenatore della Fiorentina dopo il 3-3 dell'andata con la Puskas Akademia: “Automatismi, solidità e principi di gioco, si trovano passando anche dalle difficoltà, ma siamo in crescita”
Nessuno avrebbe immaginato che quella di domani sera sarebbe diventata un “dentro-fuori”. Ma il 3-3 dell'andata mette la Fiorentina nella stringente situazione di dover vincere. Solo vincendo. Dopo tre pareggi di fila (contro Puskas Akademia, appunto, Parma e Venezia), Raffaele Palladino rivendica la guida viola. Così: “Certo che è la mia Fiorentina, dal primo giorno. Ma è anche in una fase di ricostruzione e quindi ci vuole tempo: stiamo crescendo, giorno dopo giorno, c'è partecipazione dei ragazzi, sono tranquillo su questo. Poi, per gli automatismi, la solidità, i principi di gioco, ecco, sono tutte cose da trovare passando anche dalle difficoltà È lì che si cresce insieme L'acquisto di Adli (non presente in Ungheria, ndr) È un giocatore forte, un palleggiatore, ha personalità, può donarci imprevedibilità, passaggi verticali, è insomma un ragazzo importante per noi e sono contento che sia arrivato Noi siamo venuti qui per passare il turno, sappiamo bene che per loro è un passaggio storico, ma lo è anche per noi: voglio una squadra feroce, con personalità, ci teniamo a giocare in Conference League”.
parla quarta
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Martinez Quarta, in gol anche all'andata, non fa giri di parole: “Non dovremo sbagliare atteggiamento – dice il difensore -, serve la voglia di vincere non solo la partita ma anche i duelli. All'andata non abbiamo fatto bene ma siamo pronti e dobbiamo stare attenti perché può succedere di tutto. Il mio rinnovo? Mi ha convinto la voglia di vincere qualcosa con la Fiorentina, un club che ormai sento come seconda casa: io e la mia famiglia dobbiamo tanto a questa città e quindi cercherò fino all'ultimo di portare in alto questa squadra il più possibile”. Chiude Palladino, che dovrebbe far giocare Amrabat nonostante le sirene turche (ma il mercato in Turchia chiudendo dopo rispetto a quello italiano): “Come sta la squadra? Sono tutti dentro e concentrati: chi è qui ci tiene a passare il turno, ci tiene alla Fiorentina Chi non è qui è perché è coinvolto in situazioni di mercato, nessuno è stato colpito dall'influenza…”. Antonin Barak, per esempio (assente assieme a Christensen, Brekalo, Gudmundsson che deve smaltire un problema fisico, e Infantino), ha situazioni di mercato in corso. Ma oggi la priorità è un'altra: passare il turno e approdare alla terza Conference League. Questa volta da vincere dopo due finali di fila da cattivi pensieri. Per domani sera guida ancora Amrabat e in porta De Gea: serve non sottovalutare.