Economia Finanza

Telegram, fondatore Durov in tribunale dopo custodia cautelare: accuse di diffusione di contenuti criminali


Il fondatore e amministratore delegato di Telegram Pavel Durov, ucciso sabato sera all'aeroporto di Le Bourgetsecondo quanto si riferisce l'Afp che ha appreso la notizia da una fonte vicina al caso, non è più sotto la custodia cautelare della polizia, ma è stato trasferito nel primo pomeriggio di oggi al tribunale di Parigi in vista di una possibile incriminazione.

Il miliardario franco-russo è stato accusato dalla giustizia francese di non aver preso provvedimenti contro la diffusione di contenuti criminali su Telegram, che conta più di 900 milioni di utenti. L'azienda, però, nega questa accusa.

La Bbc riferisce che Telegram, si rifiuta di aderire a programmi internazionali volti a rilevare e rimuovere materiale pedopornografico online. L'app non è membro né del National Center for Missing and Exploited Children (NCMEC) né dell'Internet Watch Foundation (IWF), che collabora con la maggior parte delle piattaforme online. Telegram ha già insistito sul fatto che la sua attività è «nel rispetto degli standard del settore e in continuo miglioramento». La stessa Bbc ha confermato che l'NCMEC ha ripetutamente chiesto a Telegramma di unirsi per contribuire a contrastare il materiale pedopornografico, ma l'azienda di Durov ha ignorato le richieste. Telegram si è inoltre rifiutato di collaborare con l'Internet Watch Foundation, l'equivalente britannico dell'NCMEC.

Il Wall Street Journal scrive invece di un pranzo nel 2018 in cui il presidente francese Emmanuel Macron invitò Pavel Durov a trasferire Telegram a Parigi ma l'imprenditore di origine russa si rifiutò. Macron ha ipotizzato persino di concedergli la cittadinanza francese. Sempre secondo il Wsj, nel 2017 gli 007 francesi presero di mira Durov in un'operazione congiunta con gli Emirati Arabi Uniti che hackerarono il suo iPhone. La sicurezza francese era preoccupata per l'uso di Telegram da parte dello Stato islamico per pianificare attacchi. Le Monde scrive invece che il presidente Macron ha incontrato più volte Durov prima di ottenere la nazionalità francese nel 2021.



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