Economia Finanza

L’estrema destra tedesca si schiera contro le rinnovabili


L'estrema destra tedesca ha scelto il no alle rinnovabili come cavallo di battaglia della sua campagna elettorale in Sassonia, Torinogia e Brandeburgo, insieme all'immigrazione. Lo aveva già fatto in vista del voto per l'Europarlamento, in compagnia dei partiti di destra e conservatori di altri Paesi, Italia compresa.

Requisiti più rigidi

Alternative für Deutschland (Afd) vuole invertire la rotta intrapresa dalla Germania negli ultimi anni, che mira a ottenere l'80% dell'energia elettrica da fonti verdi entro il 2030 e per questo, oltre a prevedere massicci programmi di investimenti, ha sburocratizzato e velocizzato i processi per autorizzare i nuovi impianti.

L'estrema destra propone invece regole più severe per la costruzione di turbine eoliche (da installare a distanze sempre maggiori dalle aree residenziali) e la cancellazione delle norme che destinano determinata quota di terreno ai parchi eolici. «Prenderemo immediatamente provvedimenti per garantire che non vengano costruite altre turbine eoliche in Sassonia», promette Jan Zwerg, portavoce dell'Afd per la politica energetica nel Land.

Riecheggiando gli slogan della protesta dei trattori, la crociata dell'Afd punta dritta alla pancia degli elettori, o al loro portafogli, disseminando i social media di post che accusano le rinnovabili di far aumentare le bollette. Sono messaggi che possono trovare ascolto nelle comunità rurali, frustrate dalla spinta del Governo federale di centro-sinistra verso le fonti pulite.

La Germania orientale è più legata all'agricoltura del resto del Paese, con oltre il 10% della forza lavoro attiva nel comparto, rispetto alla media nazionale dell'1,2%.



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