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“Aumentati i tentativi di sabotaggio”. La Svezia mette in guardia la Nato sulle spie russe




Un rischio concreto di azioni di sabotaggio il danno di strutture militariè questo il timore delle autorità svedesi che hanno denunciato agli alleati della Nato un “aumento del rischio” legato alle azioni di spionaggio e attacchi informatici che potrebbero nascondere la firma del Cremlino. Nel mirino tutti gli impianti collegati all'industria della difesa.

Secondo quanto riportato dalle agenzie di sicurezza i tentativi di sabotaggio o atti che possono essere valutati come azioni preliminare al sabotaggio sono aumentati di frequenza nella Svezia diventato 32° membro dell'Alleanza Atlantica. Le segnalazioni riguardano l'impiego di droni sorpresi a volare su strutture considerate “sensibili” per svolgere quelle che si ritengono essere riconoscimenti per la mappatura. Le autorità svedesi segnalano anche un aumento di tentativi di spionaggio “aggressivo”, attacchi informatici e campagna di disinformazione.

Il Servizio di Sicurezza Svedese, noto come Sapore ha dichiarato che si sta denotando una “maggiore propensione russa al rischio” in quelle che vengono riportate come “operazioni che mirano a colpire o sabotare” la Svezia. Un'accusa che trova riscontro in una serie di eventi che negli ultimi mesi hanno coinvolto diversi Paesi Europei: il “complotto sventato” per assassinare l'amministratore delegato di un produttore di armi tedesche, l'incendio che ha colpito una fabbrica attiva nel settore della difesa a Berlino, le azioni di sabotaggio alle linee ferroviarie durante l'apertura dei Giochi Olimpici di Parigi, ma anche la guasto degli impianti idrici segnalata a più riprese dalla Finlandia.

Per un certo periodo abbiamo visto segnali di una maggiore propensione russa al rischio, e questo vale per le attività che minacciano la sicurezza. Si tratta di un'ampia gamma di cose, dalle operazioni di influenza fino al sabotaggio, che mira all'Occidente e quindi alla Svezia“, ​​spiega la Säpo, e questa “maggiore propensione” andrebbe collegata direttamente al sostegno concesso dalla Svezia all'Ucraina.

La Säpo considera le strutture militari e le fabbriche che producono armi gli obiettivi principali di queste azioni di disturbo. “Per molti anni abbiamo intensificato le attività di intelligence illegali delle potenze straniere, ma è ora che vediamo questa differenza e forse una tendenza verso una maggiore assunzione di rischi da parte della Russia. È un cambiamento che prendiamo molto sul serio e sul quale agiamo per far fronte a questa minaccia”, spiegano gli svedesi che hanno riscontrato “operazioni di intelligence più aggressive per raccogliere informazioni sensibili attraverso lo spionaggio“.

Si parla di “tentativi fisici e tecnici di accedere alle informazioni”nelle industrie più importanti ma anche di “attacchi informatici più sofisticati” ai danni di aziende minori e di una diffusa tendenza alle campagne di disinformazione. Azioni che dovrebbero come scopo il “diffondere voci sulle armi svedesi in Ucraina o su singole aziende nel tentativo di minare la fiducia nel Paese nordico“che ora che è entrato a far parte della Nato.

La Russia ha sempre avuto le risorse per agire, ma quello che vediamo è che oggi è disposta a correre un rischio maggiore”, avvertono gli svedesi che guardano alla modifica e introduzione di leggi che concedano “maggiori risorse per le autorità di vigilanza per la protezione della sicurezza”.

La Säpo ha affermato che attualmente sta rispondendo agli attacchi russi con azioni di controspionaggio, mentre la frequenza di violazioni e irregolarità in Europa è sempre più frequente.



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