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Le tre vite di Daila, dallo sci all’arco: “Rinata con lo sport. Ai giovani dico di provarci sempre”


La 56enne Dameno alla quarta Olimpiade dopo le medaglie in pista. Eliminata nell'individuale dell'arco, sarà in gara nel team misto: “E' arrivato nel momento giusto della mia maturità”

Simone Corbetta

1 settembre – 00:34 – MILANO

Una poliedricità unica. Tre vite sportive che si intrecciano in una sola anima. Daila Dameno di esperienza ne ha da vendere. A 56 anni ha staccato il passo per Parigi nel tiro con l'arco, sport al quale si è avvicinata dal 2022, ma in breve tempo è riuscita a conquistare l'azzurro. Quello stesso azzurro vestito ad Atene 2004 nel nuoto ea Torino 2006 e Vancouver 2010 nello sci, vincendo anche un argento e un bronzo nello slalom e nel gigante (cat.sitting).

tutte le origini

Ogni sport le ha insegnato qualcosa ed ognuno è arrivato in un momento preciso della sua vita. Dopo un incidente stradale nel 1999, con conseguente paraplegia, Daila, sportiva ed agonista da sempre, non si è arresa: “All'inizio ho faticato ad accettare quello che mi era successo. Poi capisci che la vita è un dono e non devi sopravvivere , ma vivere in questo senso lo sport mi ha aiutato molto. Prima dell'incidente ho giocato a pallavolo, ma la mia passione è sempre stata lo sci che poi ho ritrovato nel mio percorso paralimpico”.

le esperienze

Ognuno di questi sport le ha lasciato qualcosa di indelebile: “Il nuoto mi ha consentito di ricominciare, mi ha dato la possibilità di vivere l'emozione di Atene e di conoscere l'alto livello paralimpico. Lo sci è sempre stata la mia passione, ha irrobustito il mio carattere e la mia tenacia. Uno sport duro, all'epoca quasi esclusivamente maschile, ho lottato molto per arrivare ai risultati di Torino. Il tiro con l'arco è arrivato nel momento della mia maturità. Non è uno sport di velocità come gli altri due, ma di calma, tecnica e introspezione, dove le gare possono durare anche delle ore. Mi ha anche aiutato a gestire meglio alcuni aspetti della mia vita privata”. Il caso ha giocato un ruolo fondamentale: “Ero in astinenza da sport ed avevo voglia di ricominciare. E' stata una scelta quasi obbligata, iniziata per gioco, ma che si è rivelata vincente visto che sono qui a Parigi (oggi è stata eliminata ai quarti). E pensare che la mia prima gara ufficiale è stata a Lanciano nel 2022…”.

il ritorno

La qualificazione e la gioia di tornare ad una Paralimpiade: “A marzo sono riuscita a vincere il torneo di Dubai che ha rilasciato un pass paralimpico. Essere qui a Parigi è una gran gioia e sono contenta di aver dato tutta me stessa in ogni freccia scoccata”. La disavventura odierna ha compromesso il cammino verso la finale: “Una freccia è scappata e quello zero ha dato la possibilità all'avversaria ceca di avere 10 punti di vantaggio sin da subito. Non mi sono scomposta, ho scoccato ogni freccia come se non ci fosse stato quell'incidente di percorso. Ho recuperato, portandomi a 5 punti, e sono sicuro che me la potrei giocare senza quell'errore”. reagito bene e lo scontro è stato molto bello ed intenso. Credo che si impari molto più dalle sconfitte che dalle vittorie e ai giovani che vogliono avvicinarsi a questo mondo dico di provare qualsiasi sport, mettendoci impegno e passione” . Non è ancora finita: “Dopodomani abbiamo la gara del team misto, quindi ora testa a lunedì e pronta a riscattare il risultato di oggi”.





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