Economia Finanza

L'ombra della Thatcher




È davvero curiosa questa vicenda del premier laburista, Keir Starmer, che s'è sbarazzato di un ritratto di Margaret Thatcher, da anni appeso in una delle sale dell'appartamento riservato al capo del governo britannico. Per il politico socialista quella presenza «era un po' inquietante», dato che la Thatcher «lo fissava dall'alto in basso» e in tal modo avrebbe creato una situazione spiacevole.

La polemica è scoppiata immediatamente, poiché il fair play esigerebbe più rispetto per la storia del Paese e anche per la sensibilità dei concittadini: a partire da quella stragrande maggioranza che non ha optato per il partito laburista, dato che solo il 20% degli aventi diritto al voto ha scelto nelle urne il partito della sinistra.

È comunque interessante che ancora oggi, dopo più di trent'anni dalla sua uscita da Downing Street, la signora Thatcher continua a infastidire gli alfieri del politicamente corretta e quanti vanno proponendo una nuova espansione del potere statale, aumentando le imposte e introducendo forme di patrimonio .

Va detto che la Lady di Ferro è sempre stata un corpo estraneo nel mondo politico inglese. Se si considera che un quarto dei parlamentari proviene da Oxford e Cambridge (e il 7% ha alle spalle il collegio di Eton), la figlia del droghiere di Grantham proviene da un'Inghilterra provinciale e assai diversa, che difende la libera impresa perché crede nel nesso tra proprietà, lavoro, iniziativa privata e autonomia individuale. Anche per questo motivo la Thatcher è stata il peggiore incubo della sinistra inglese e continua a esserlo tuttora.

Ora Starmer s'è liberato della sua presenza, ma non è escluso che la stessa Thatcher sia contenta di non trovarsi più in compagnia di chi sta facendo il possibile per conferire un crescente potere a politici e burocrati.



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