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De Lillo, le mie ‘mission impossible’ nel cinema italiano – Cinema – Ansa.it


Vent'anni di cause giudiziarie incrociate prima legate agli scontri sulla scarsa distribuzione del film più importante della sua cinematografia, Il resto di niente (2004) con Maria de Medeiros, e poi ai mancati e alla fine (in piccola parte) ottenuti finanziamenti pubblici per il progetto che vorrebbe realizzare da 14 anni, Morta di sapone. È il duro e paradossale viatico degli ultimi anni nel cinema italiano affrontare dalla regista e produttrice Antonietta De Lillo, che punteggia il suo autoritratto, L'occhio della gallina, al debutto nelle Giornate degli autori (Notti Veneziane) alla Mostra internazionale del cinema di Venezia .


Nell'affrontare certi meccanismi “sapevo di compiere delle mission impossibili – spiega la regista all'ANSA -. Mi rendo conto che quando hai di fronte un potere così grande e tu ti senti così piccolo, molte persone desistono, però secondo me la cultura e il cinema deve proprio lavorare per rendere visibile ciò che per molti è invisibile, come lo è stata per molti anni anche la mia storia”. Con questo “autoritratto voglio soprattutto mettere in evidenza una situazione che per me è generale e coinvolge tutti”. La cineasta napoletana, classe 1960, unisce al percorso giudiziario lo sguardo alle sue scelte di vita e artistiche, dall'amore per la fotografia ai primi film (la sua opera prima è stata nel 1985 con Una casa in bilico, codiretta da Giorgio Magliulo, con cui ha vinto il Nastro d'argento); dal fondare la sua prima casa di produzione indipendente all'affermazione di Il resto di niente, ritratto potente e originale, interpretato da Maria De Medeiros (che appare anche in L'occhio della gallina) della nobile portoghese Eleonora Fonseca de Pimentel (1752-1799) ) intellettuale rivoluzionaria. Fino ai confronti giudiziari, portati avanti per far valere “ciò che è giusto”, seguiti dalle porte chiuse, e l'impossibilità finora per la cineasta, che comunque ha continuato a girare documentari e film partecipati, di realizzare un nuovo lungometraggio di fiction.

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