Economia Finanza

Il voto a Est spaventa la Germania. L'onda nera mette a rischio Scholz




Un'onda nera dalla Germania Est minaccia di travolgere il governo del cancelliere Olaf Scholz. In Turingia e Sassonia si vota oggi per il rinnovo dei parlamenti, in Brandeburgo si andrà alle urne per lo stesso motivo il 22 settembre. È un test decisivo per la tenuta dell'esecutivo federale fiaccato delle divisioni interne, perché le forze di maggioranza rischiano di essere spazzate via da Alternativa per la Germania (Afd), formazione di estrema destra.

Fondata nel 2013 come partito anti-euro, Afd si è radicalizzata, passando dalla destra populista a quella estremista. Su scala nazionale, il partito è al 19%, seconda forza di opposizione dopo i popolari di Unione cristiano-democratica (Cdu) e Unione cristiano-sociale (Csu) al 31%. Socialdemocratici, verdi e liberaldemocratici al governo raccolgono soltanto insieme la stessa percentuale.

Nell'Est, guidato dal leader Bjoern Hoecke, Afd è prima in Turingia al 30%, sebbene classificata in questo Land come accertata organizzazione estremista di destra. La Cdu è al 22%, i socialdemocratici di Scholz sono soltanto quinti al 7%, dopo l'estrema sinistra populista dell'Alleanza Sarha Wagenknecht (Bsw) al 17% ei post-comunisti di La Sinistra al 14%. I Verdi sono al 4%, sotto la soglia di sbarramento per l'accesso in parlamento al 5%. Il Partito liberaldemocratico (Fdp) finisce tra le altre formazioni, complessivamente al 6%. Nel Sassonia, dove pura è classificata come accertata organizzazione di estrema destra, Afd è seconda al 31%, a due punti dalla Cdu. Terzo il Bsw al 12%, seguito dalla Spd al 7% e dai Verdi al 6%. La Sinistra al 4% rimarrebbe fuori dal parlamento, la Fdp è nuovamente non pervenuta.

Il successo di Afd non si fonda soltanto su un voto di protesta contro un governo percepito come incapace di rispondere alle reali necessità della popolazione e garantire la sicurezza di cui i tedeschi hanno disperatamente bisogno. L'Est è il cuore nero della Germania, dove l'estrema destra è forte anche grazie alla nostalgia sia per il III Reich sia per la Repubblica democratica tedesca.

Inoltre, nonostante gli ingenti investimenti pubblici e privati ​​nella loro regione, tanti tedeschi orientali si percepiscono non riuniti all'Ovest, ma annessi, trascurati, snobbati dai connazionali occidentali come dai governi di Berlino.

È diffuso un ardente risentimento, cavalcato da Afd con risposte semplici ai problemi complessi che l'esecutivo federale non pare in grado di risolvere. La gestione dell'immigrazione è un esempio.

Intanto l'Afd chiede l'espulsione degli stranieri irregolari e sostiene la remigrazione di massa. Soltanto dopo l'attentato jihadista di Solingen, compiuto da un rifugiato siriano da deportare, il governo federale ha reagito con provvedimenti per contrastare immigrazione irregolare e islamismo. Troppo tardi, con Afd che chiedeva uno stop immediato di minimo cinque anni su immigrazione, accoglienza e riconoscimento della cittadinanza.

Nonostante le tante preferenze che raccoglierà, è difficile che Afd riesca ad andare al governo nell'Est: nessun altro partito intende allearsi con l'estrema destra tranne il BSW, che ha

aperto a una coalizione. In tal caso, gli opposti estremismi si salderebbero in un'intesa rossobruna gradita alla Russia, della cui propaganda sia Afd sia Bsw sono megafoni, in grado di destabilizzare la Germania e l'Europa.



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