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OASIS: biglietti nel caos e si riaffaccia il secondary ticketing – Musicoff Community


Il ritorno degli Oasis è oscurato dai prezzi esorbitanti dei biglietti, creando un acceso dibattito sul secondario ticketing.

Dopo anni di attesa e speculazioni, gli Oasi hanno finalmente annunciato il loro reunion tour per il 2025un evento che ha mandato in delirio i fan di tutto il mondo.
Tuttavia, la gioia di vedere di nuovo sul palco i fratelli Gallagher è stata rapidamente oscurata dalla polemica sui prezzi “gonfiati” dei biglietti.

Il fenomeno ha attirato non solo l'attenzione dei fan, ma anche del governo britannicoche ha deciso di intervenire in una situazione che sembra ormai fuori controllo.

Il fenomeno dei prezzi gonfiati

Le prime date del tour degli Oasis sono state annunciate con grande clamore, ma ciò che ha colpito di più non è stato l'entusiasmo dei fan, bensì i prezzi dei biglietti.
Alcuni, soprattutto quelli di prima fila o VIP, raggiunti hanno cifre da capogiro, fino a superare i mille euro per singolo posto.

Molti appassionati si sono ritrovati di fronte a una scelta difficile: sborsare somme esorbitanti o rinunciare a un sogno coltivato da anni. Senza contare lE' estrema difficoltà di acquistarli onlinecon sistemi informatici spesso in tilt…

Il fenomeno del biglietteria secondaria ha contribuito a questa escalation, rendendo praticamente impossibile per molti accedere a prezzi ragionevoli. Il problema è così evidente che il governo britannico ha deciso di intervenirelanciando un'indagine per verificare la correttezza delle vendite e la trasparenza delle piattaforme di biglietteria.

Molti, infatti, si chiedono se le piattaforme di biglietteria online saranno effettivamente regolamentate in modo più severo. Per ora, l'unica certezza è che l'esperienza di partecipare a un concerto degli Oasis, un evento che avrebbe dovuto essere un momento di celebrazione e nostalgia, rischiando di trasformarsi in un ennesimo caso di speculazione e disillusione.

Un problema di mercato ma anche di etica

La questione dei prezzi gonfiati dei biglietti non è nuova nel mondo della musica dal vivo, ma il caso degli Oasis ha riacceso il dibattito su un tema delicato: la giustizia del mercato rispetto al valore dell'esperienza musicale.

Se da una parte alcuni difendono la logica della domanda e dell'offertadall'altra c'è chi denuncia un sistema che penalizza i fan più fedeli.
Non si tratta solo di una questione di accessibilità economica, ma anche di un'etica del consumo che sembra aver perso di vista il legame tra artista e pubblico.

Claudio Trotta e il monitoraggio sul secondario ticketing

Una voce autorevole che si è levata contro questa deriva è quella di Claudio Trottafondatore di Arti dell'orzo e uno dei più noti promotori musicali italiani.
Trotta ha ricordato come già nel 2017 aveva previsto questo scenario durante una conferenza sul biglietteria secondaria. Sul suo profilo social, ha ribadito come questo fenomeno sia stato “creato a tavolino non solo per speculare in maniera criminale e illegale sulle passioni del pubblico, ma soprattutto per indurre e alimentare una nuova generazione di consumo indotto e totalmente acritico.

Trotta ha sottolineato come il panico creato dall'impossibilità di acquistare i biglietti a prezzi ragionevoli aumenti il ​​senso di urgenza e di bisogno, spingendo i consumatori a pagare cifre esorbitanti.

Secondo lui, il prezzi dinamiciche premia finanziariamente gli artisti e chi è “colluso” con questo sistema, rappresenta solo una continuazione di questo modello speculativo. §
Un modello che, a suo dire, “ucciderà la creatività, il talento e il futuro della intera filiera della Musica Pop e Rock live internazionale.

Il futuro dei concerti quali soluzioni?

Mentre continuo a chiedere prezzi più equi e una maggiore trasparenza, gli addetti ai lavori si interrogano su quali possano essere le soluzioni praticabili.
La speranza è che l'intervento governativo possa portare a una regolamentazione più severa del mercato (almeno in UK), ma molti esperti, come Claudio Trotta, ritengono che solo un cambiamento culturale potrà davvero mettere fine a questa spirale di speculazione.

Fino ad allora, i fan degli Oasis, come quelli di tanti altri artisti, dovranno fare i conti con un mercato che, per molti versi, sembra avere dimenticato il suo pubblico.



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