Ricette

Tecnoagri, ecco come è tornata alla normalità dopo i danni dell’alluvione 2023 in Romagna


Proprio nei giorni in cui imperversano le polemiche tra le aziende agricole romagnole danneggiate dall'alluvione del 17 maggio 2023 e le istituzioni, in particolare per le richieste di risarcimento negate dal nuovo fondo Agricatc'è chi si rimette in piedi puntando soprattutto sulle proprie forze. È l'azienda agromeccanica Tecnoagri di Conselice (Ravenna) che opera nel campo delle macchine per l'agricoltura, l'agroalimentare e la manutenzione del verde con un giro d'affari di 5 milioni di euro realizzati per il 50% sui mercati esteri e che nel maggio del 2023 fu completamente allagata. L'acqua e il fango invasero i capannoni arrivando fino a 50 centimetri di altezza.

«Il pomeriggio del 17 maggio l'acqua era alle porte del paese – raccontano alla Tecnoagri – e il 18 Conselice è stata travolta: 3mila ettari, il 90% del territorio, sono finiti sotto un'ondata di acqua e fango. Il paesaggio era desolante: tutta la campagna appariva come una distesa d'acqua. I droni dall'alto restituivano l'immagine di un'enorme indistinta risaia. Tutto era stato travolto, strade, piazze, parcheggi, campi, giardini».

«Prima che arrivasse l'ondata con i miei figli ei miei collaboratori – ha spiegato il titolare della Tecnoagri, Graziano Malpassi – ci siamo chiesti quali fossero i macchinari chiave per riprendere il processo produttivo e ci siamo risposti: le saldatrici. Così con un argano e con cavi d'acciaio le abbiamo tirate su, appese al soffitto, e in questo modo le abbiamo salvato. Questo intervento tempestivo è consentito di riprendere la produzione dopo tre sole settimane. Certo qualcosa come i carrelli elevatori l'abbiamo dovuto ricomprare qualche altra come una sega per tagliare il ferro ce l'hanno prestata, ma appena è tornata l'energia elettrica di rete (perché per quelle tre lunghissime settimane c'era solo quella prodotta con i generatori), siamo ripartiti per soddisfare gli ordini».

Nei giorni immediatamente successivi all'alluvione alla Tecnoagri hanno ricevuto grandi manifestazioni di solidarietà da ogni parte ma soprattutto dal territorio con i tanti ragazzi che si sono dati da fare con pompe e idropulitrici, i “burdel de paciug” gli angeli del fango in romagnolo. «Ma l'attimo dopo – ricorda ancora Malpassi – dall'estero, da paesi come il Messico e la Cina, i nostri clienti ci chiedevano quando avremmo ripreso a produrre ea consegnare».

Per gli uffici amministrativi c'è stato poco da fare. Solo il server, il cuore dell'azienda, con un altro tempestivo intervento, è stato salvato. Ma le scrivanie e postazioni di lavoro dei dipendenti sono andate distrutte.



Source link

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *