The Crow – Il corvo, recensione: un reboot confuso senza il pathos e l'anima gothic-dark dell'originale
Recensione e tutto quello che c’è da sapere sul film di Rupert Sanders con Bill Skarsgard, FKA twigs, Danny Huston, Laura Birn, Josette Simon e Sami Bouajila.
3 Settembre 2024 14:04
Il corvo – The Crow di Alex Proyas con protagonista il compianto Brandon Lee compie 30 anni e in concomitanza arriva nelle sale il reboot The Crow – Il corvo diretto da Rupert Sanders. Il film vede protagonista Bill Skarsgård, attore noto per aver incarnato al cinema il Clown Pennywise nell’adattamento IT dal romanzo di Stephen King, e che vedremo prossimamente nei panni del Conte Orlok nel Nosferatu di Robert Eggers.
Non è bastato il monito di Proyas, regista dell’originale e la stroncatura all’epoca del buono ma intempestivo Il corvo 2 – La città degli angeli con Vincent Perez, l’iconico Corvo creato dal fumettista James O’Barr, diventato da piccolo cult a fenomeno editoriale da milioni di copie vendute nel mondo, è tornato in città e le notizie non sono buone. Dopo l’inarrivabile performance di Brandon Lee che chiuse tragicamente la sua carriera, arrivarono tre sequel “rigettati” dai fan e un lungo periodo di progetti che andavano e venivano dalla fase di sviluppo, che hanno visto coinvolti vari registi e attori fino al recente progetto con Jason Momoa naufragato a pochi giorni dal via alle riprese.
The Crow – La recensione del film
Rupert Sanders regista dell’intrigante rivisitazione dark Biancaneve e il cacciatore e del remake live-action di Ghost in the Shell mette mano al cult di O’Barr e all’adattamento di Proyas con un reboot che è in parte un rifacimento e in parte un confuso crogiolo di stereotipi sul sovrannaturale e la vita dopo la morte. Tra questi un limbo per le anime irrisolte con tanto di Virgilio pronto a sciorinare consigli e un villain da soap-opera che ha fatto un patto con il diavolo e che subisce una sorte simile al cattivo del film Ghost – Fantasma.
“The Crow – Il corvo” è l’esempio classico di come riproporre una minestra riscaldata aggiungendoci qualche spezia per insaporirla per bene e poi ribattezzarla “consommé”. Questo purtroppo è il film di Sanders, un pessimo film risultato di una ancor più pessima mediazione, in cui la creatività viene sacrificata per accontentare un po’ tutti, ma non certo gli spettatori che hanno decretato e confermato un flop a dir poco annunciato.
Spacciare un remake per un reboot in questo caso è come applicare la regola matematica che dice “scambiando l’ordine dei numeri il risultato resta uguale” e così è per “The Crow – Il Corvo”, il cui titolo italiano invertito rispetto all’originale è lo specchio esatto di quello che vediamo su schermo. Sanders porta in scena una brutta rivisitazione del materiale originale priva di pathos e inutilmente violenta nel suo coreografico balletto “gore” di teste mozzate, intestini a vista e moncherini che imbrattano con ettolitri di sangue la sequenza ambientata all’Opera. Parliamo di una scena di un grottesco unico in cui il regista perde ogni freno, ma non siamo di fronte alla “violenza grafica” di un Tarantino, Sanders non può permettersi tanta ingiustificata brutalità, in special modo se la si utilizza come “distrazione” rispetto ad un pregresso emotivo latente, che rende il tutto “troppo” anche per un revenge-movie della vecchia scuola, e finisce per trasformare Eric Draven in un vigilante fuori di testa.
Il fumetto di O’ Barr, scritto dopo aver perso tragicamente la fidanzata, è intriso di disperante tristezza che impregna ogni tavola e la performance di Brandon Lee trasudava di quello stesso disperante dolore, trasformato in desiderio di vendetta. Nel fumetto e nel film al centro della storia c’è un amore brutalmente spezzato così forte da travalicare il confine tra vita e morte, per un catartico e purificatore bagno di sangue. Nel “reboot” di Sanders invece non troviamo traccia di quel tipo di amore/ dolore che lascia cicatrici indelebili nell’anima, su schermo la violenza ottunde ogni altra dinamica e non bastano un paio di baci e una fugace scena d’amore per creare un minimo di empatia con i due amanti in fuga.
Nel film di Proyas non viviamo la storia d’amore tra Eric e Sarah, ma la percepiamo attraverso Brandon Lee che riesce a trasmettere tanto l’amore quanto la rabbia e l’immensa tristezza della perdita. Nel reboot vediamo nascere la storia d’amore tra l’Eric di Bill Skarsgård e la Shelly di FKA twigs e la seguiamo fino al suo tragico epilogo, ma i due personaggi non riescono a trasmettere come dovrebbero un sentimento tanto forte da sconfiggere la morte. Su schermo non c’è empatia, non c’è alchimia, ci sono scambi amorosi da teen-drama e un Eric soverchiato dall’odio e dal dolore che semina cadaveri e incassa botte, coltellate e proiettili come non ci fosse un domani.
In un momento in cui i sequel sembrano la chiave giusta per affrontare e aggiornare classici immarcescibili, Sanders ci propina invece un finto reboot che non è neanche un vero remake. Una mancanza di coraggio che risulta irrispettosa non solo del compianto Brandon Lee ma anche del materiale originale di O’Barr. Proprio non riusciamo a comprendere quale sia il reale scopo di un’operazione di questo tenore, stroncata dalla critica, irrisa dai fan e bocciata dagli incassi, nel momento in cui stiliamo questo articolo il film ha incassato nel mondo 13 milioni di dollari da un budget di 50 milioni. A questo punto possiamo affermare che il gioco non è davvero valso la candela…
Curiosità sul film
- Quando gli è stato chiesto se avesse visto il trailer del reboot, Ernie Hudson che interpretava il sergente Albrecht nel film originale ha risposto: “Non l’ho visto. L’attore – che non posso nominare – interpreta il protagonista, lo amo e lo rispetto. Ma per me, ‘Il corvo’ è Brandon Lee. Non riesco a immaginarlo… speriamo che non provino a rifarlo, che facciano le loro cose e lo portino in una direzione diversa che non ho visto [nel trailer]. Non ho visto nessuno degli altri [film] del Corvo’ a causa di quello che è successo a Brandon.” In una precedente intervista nel 2021, Hudson ha spiegato di non aver nemmeno visto l’originale del 1994, dicendo: “Mi si spezza il cuore, e non riesco a superarlo. Gran parte era roba d’azione, ma Brandon e io abbiamo avuto la possibilità di lavorare insieme.”
- Luke Evans, mentre stava ancora lavorando alla produzione di Lo Hobbit – La battaglia delle cinque armate (2014), ha tenuto una chat su Facebook in cui ha risposto personalmente ad alcune domande dei fan. L’attore ha rivelato che quando gli è stato chiesto di unirsi al reboot de “Il corvo”, lui ha deciso di abbandonare il progetto poiché si sentiva “indegno” di interpretare il ruolo più iconico del defunto Brandon Lee.
- F. Javier Gutiérrez, Juan Carlos Fresnadillo, Stephen Norrington e Corin Hardy sono stati incaricati di dirigere il film in vari momenti dello sviluppo del film.
- Ad un certo punto F. Javier Gutierrez è stato contattato per dirigere il film, ma non come remake. Il creatore del fumetto, J. O’Barr, ha ammesso in un’intervista di essere rimasto colpito quando ha visto che il film di Gutierrez sarebbe stato ripreso in bianco e nero. Un remake completo della graphic novel originale utilizzando sia le vignette che i dialoghi direttamente dal materiale originale per lo storyboard per essere quanto più umanamente possibile fedele al fumetto. A causa di problemi di produzione e ritardi nelle riprese, Gutierrez ha abbandonato la regia per The Ring 3 (2017).
- Durante un’intervista pubblica su Reddit, a Shannon Lee, sorella di Brandon Lee è stato chiesto cosa pensava di un remake del Il corvo – The Crow al che lei ha risposto: “Non penso che dovrebbero rifare ‘Il corvo’ “
- Ad un certo punto il film Il corvo avrebbe dovuto chiamarsi “The Crow Reborn” basato su una sceneggiatura di Cliff Dorfman che era una storia originale su un agente di polizia non morto che tornava per vendicare la sua famiglia. La sceneggiatura attirò l’attenzione di Jason Momoa, che allora era scelto per il ruolo principale, ma la produzione fallì quando Momoa se ne andò perché non gli piacevano le continue riscritture che logoravano ogni parvenza della sceneggiatura di Dorfman, trasformandola più in un remake del film del 1994 e meno nella storia originale per cui aveva firmato. Lo stesso Dorman ha rinnegato il film risultante dopo aver visto una proiezione.
- La scena di apertura che presenta un cavallo bianco ferito dal filo spinato è un riferimento alla graphic novel Il Corvo di James O’Barr. Nella graphic novel Eric ha visioni di un cavallo bianco che corre e rimane bloccato nel filo spinato.
- Bradley Cooper, Mark Wahlberg, Channing Tatum, Robert Pattinson, James McAvoy, Tom Hiddleston, Alexander Skarsgård, Sam Witwer, Jack Huston, Ryan Gosling, Nicholas Hoult, Jack O’Connell, Luke Evans e Jason Momoa sono stati tutti considerati per interpretare Eric. Draven Jessica Brown Findlay e l’ex fidanzata di Pattinson, Kristen Stewart sono stati considerati per interpretare Shelley Webster prima che il fratello di Alexander, Bill Skarsgård, fosse confermato per il ruolo di Draven con l’ex fidanzata di Pattinson, FKA twigs, confermata per il ruolo di Webster.
- Nel maggio 2018 il regista Corin Hardy e Jason Momoa hanno lasciato il progetto. Il film era in pre-produzione e, secondo quanto riferito, erano trascorse 5 settimane dall’inizio delle riprese. Si suppone che le differenze creative siano la ragione della loro partenza a partire da marzo 2020.
- Luke Evans è stato scelto ma si è ritirato dal ruolo principale il 25 gennaio 2015. Jack Huston è stato scelto ma ha abbandonato a causa di un conflitto di programmazione. Lo zio di Jack, Danny Huston, è stato infine scelto nel film come l’antagonista Vincent Roeg.
- Anche prima dell’uscita del film, Bill Skarsgård è stato critico riguardo alla decisione di cambiare il finale originale in favore di un sequel, affermando che “preferiva qualcosa di più definitivo”. Tuttavia, lo studio gli ha proibito di approfondire questo argomento durante la promozione e le interviste.
- Danny Huston era stato originariamente scelto per interpretare il cattivo nel 2015, ma ha abbandonato il film a causa di conflitti di programmazione. La produzione ha languito per più di sei anni e mezzo, consentendo a Huston di tornare a interpretare il cattivo, poiché ora era disponibile.
- Film finale del produttore Edward R. Pressman. È morto l’11 gennaio 2023, mentre il reboot era in post-produzione.
- Questo reboot è stato pubblicato durante il 30° anniversario dell’originale Il corvo – The Crow (1994).
- Il grafico Nikola Prijic ha detto che Bill Skarsgard ha avuto l’idea per il tatuaggio della poesia sulla sua schiena visto nel film. La poesia si chiama “Disperazione” di H.P Lovecraft.
- Il primo trailer del film ha avuto una risposta assolutamente negativa. Alex Proyas, regista de Il corvo (1994), ha subito affermato che questa nuova versione non avrebbe mai dovuto essere realizzata: “Il corvo non è solo un film. Brandon Lee è morto mentre lo faceva. ed è stato terminato come testimonianza del suo splendore perduto e della sua tragica perdita. È così che dovrebbe rimanere.” Dopo l’uscita del film, Proyas ha pubblicato screenshot di tutte le recensioni negative e ha commentato che” Il botteghino è stato un bagno di sangue. Pensavo che il remake fosse una cinica mossa per far cassa,e a quanto pare.” In risposta alle prime critiche di Proyas, la star Bill Skarsgård ha suggerito che aveva diritto alla sua opinione, ma ha anche sottolineato che l’originale il film ha già generato tre sequel (Il corvo 2 del 1996, Il corvo 3 – Salvezza del 2000 e Il corvo – Preghiera maledetta del 2005).
- Secondo il regista Rupert Sanders, il personaggio di Eric Draven non è tratto dalla serie di fumetti di James O’Barr, né dall’interpretazione del personaggio della tragica star Brandon Lee nel film con l’apparizione originale di Alex Proyas. Invece, il regista ha considerato le risorse naturali della sua star, e ha guardato nel suo passato. “Penso che la bellezza di Bill sia che ha una bellezza inquietante, e mentre si trasforma attraverso la sua perdita diventa questa cosa che nemmeno lui può controllare”, ha detto Sanders a Vanity Fair quella famosa frase: “Chiunque combatta i mostri deve stare attento a non diventarlo egli stesso”. Quello ero io negli anni ’90, quando facevamo rave illegali a Londra [mixato con alcune influenze moderne] come Post Malone e Lil Peep. Spero che le persone che oggi hanno 19 anni lo guardino e dicano: ‘Quel ragazzo siamo noi.’” Sanders ha aggiunto che questa immagine proviene “dal momento in cui ci rendiamo conto che stanno arrivando cose brutte”.
- Il secondo adattamento cinematografico basato specificamente sulla serie di fumetti di James O’Barr, ma nonostante ciò che molti pensano, questo film non è un remake diretto dell’omonimo film di Brandon Lee, Il corvo – The Crow del 1994.
- Tony Todd, che interpretava Grange nel film originale, ha condiviso un link ad una recensione negativa del remake sul suo account Twitter/X, lasciando intendere che condivideva il sentimento.
- Rochelle Davis, che interpretava la giovane Sarah in Il corvo – The Crow (1994), ha offerto i suoi pensieri sulla versione di Eric Draven di Bill Skarsgård, facendo eco a molti dei sentimenti già ampiamente circolanti online con un semplice “Uno schifo”. davis ha odiato il look “squallido, sporco, sgangherato” del personaggio e ha scritto che i produttori avrebbero dovuto scegliere qualcuno che somigliasse di più a Brandon Lee per rispetto del defunto attore. Avrebbe anche preferito che ci fosse più diversità nel cast e che chiunque altro che non fosse un uomo bianco ed eterosessuale sarebbe stata una scelta migliore.
- Lo sviluppo del reboot è iniziato nel 2008, con Stephen Norrington assegnato alla regia.
- Un poster del film Cryng Freeman del 1995 può essere visto su un muro nel film. La star di quel film Mark Dacascos è apparsa nel ruolo di Eric Draven nella serie televisiva Il corvo del 1998.
- Il trucco di Bill Skarsgård nei panni del Corvo ricorda molto il trucco di Pennywise in It (2017) e It: Capitolo 2 (2019).
Curiosità con SPOILER sul finale del film
- Nel climax, quando Roeg viene trascinato all’Inferno attraverso una pozza d’acqua, si possono vedere numerose creature simili a serpenti che lo circondano. La serie TV “Il corvo” (The Crow: Stairway to Heaven) del 1998 ha introdotto l’idea di un serpente controparte malvagia del Corvo Inoltre, è possibile che anche il ritorno di Shelly dall’aldilà sia avvenuto nel finale della serie.
- Kronos, lo spirito guida di Eric (interpretato da Sami Bouajila), è basato sul personaggio The Skull Cowboy del fumetto originale. Questo personaggio doveva originariamente apparire anche ne Il corvo – The Crow (1994), interpretato dall’attore Michael Berryman doveva essere un’altra anima morta che vaga per la Terra che guida Eric al suo ritorno, avvertendolo più specificamente che qualsiasi azione deviante dalla sua missione di vendetta comporterà la perdita della sua invulnerabilità, Eric quindi procederà a rischiare la vita e verrà ferito più volte quando lui decide comunque di aiutare altre persone. Tuttavia, la maggior parte delle scene del Cowboy erano già state omesse durante le riprese poiché si riteneva che l’aspetto del personaggio fosse in contrasto con il resto del film. In seguito alla morte accidentale dell’attore Brandon Lee sul set, si è deciso di rimuovere l’intera sottotrama, e hanno invece legato l’invulnerabilità di Eric alla salute del suo compagno corvo. Questa nuova versione de Il corvo riporta lo spirito guida, ma spiega il ritorno della vulnerabilità di Eric come conseguenza del suo amore per Shelly che durante il dipanarsi della storia vacilla e non risulta puro come in origine.
- Sebbene questo non sia un remake de Il corvo – Il corvo (1994), ci sono un paio di inquadrature simili che potrebbero essere state realizzate come omaggio al primo adattamento del fumetto, come Eric che si trucca mentre osserva una frattura specchio, e lui che viene pugnalato alla schiena con una spada durante la scena all’Opera.
The Crow – La colonna sonora
- Le musiche originali del film sono del compositore e pianista tedesco Volker Bertelmann noto con lo pseudonimo “Hauschka” (The Boy, Lion, Attacco a Mumbai, Ammonite, Monkey Man).
- Il brano musicale che suona sulla scena in cui Eric si prepara ad affrontare Vincent è “Boadicea” di Enya. La figura storica Boadicea (o Boudica), da cui prende il nome il pezzo. è un simbolo di giustizia, qualcosa per cui anche Eric lotta nel film.
- La colonna sonora include i brani: M.E. di Gary Numan / Fall (feat. copeland) di The Bug / What Went Down, Foals, Meaning (Choral Version) di Cascadeur / Disorder di Joy Division / Thin Flesh di TRAITRS / Total Depravity di The Veils.
https://www.youtube.com/watch?v=9ryJB-FF_Jg
Fonte: IMDb / Wikipedia