Economia Finanza

Venezuela, la Procura chiede l’arresto del candidato dell’opposizione


La Procura del Venezuela ha chiesto nel pomeriggio di lunedì 2 settembre l'arresto del candidato dell'opposizione alle presidenziali del 28 luglioEdmundo González Urrutia, accusandolo dei «reati di usurpazione di funzioni, falsificazione di documenti pubblici, istigazione a disobbedire alle leggi dello Stato, cospirazione, sabotaggio per danni i sistemi e associazione terroristica». La richiesta è stata emessa dal procuratore ausiliario Luis Ernesto Dueñez Reyes ed è indirizzata al primo giudice speciale di primo grado in Funzioni di Controllo con giurisdizione sui casi legati ai crimini associati al terrorismo affinché la renda esecutiva.

Maduro: «Gonzalez sta nascosto come un codardo»

Una mossa che si è portata dietro un vivace botta e risposta tra i leader politici del paese sudamericano. «Hanno perso il senso della realtà. Minacciando il Presidente eletto, riescono solo ad avvicinarci e ad aumentare il sostegno dei venezuelani e del mondo a Edmundo González Urrutia. Serenità, coraggio e fermezza. Stiamo andando avanti», ha scritto su X la leader dell'opposizione venezuelana, María Corina Machado, commentando la richiesta di arresto. Il presidente Maduro attacca frontalmente Edmundo González Urrutia durante il suo programma settimanale Con Maduro + sulla tv di Stato definendolo un codardo. «Crede di essere al di sopra della legge questo signor codardo, ha la pretesa di dire che non riconosce la legge, che non riconosce nulla. Questo è inammissibile, non accade in nessun'altra parte del mondo», ha affermato Maduro dopo l'emissione del mandato di arresto, accusando il politico di «stare nascosto», in riferimento alla decisione di González Urrutia di non presentarsi nei giorni scorsi a tre convocazioni in tribunale, l'ultima venerdì scorso.

Natale anticipato all'1 ottobre

E intanto il presidente anticipa il Natale all'1 ottobre: ​​«Il Natale inizia per tutti il ​​primo ottobre e quest'anno è arrivato con la pace, la gioia e la sicurezza», ha detto il presidente, in carica dal 2013. Già in passato Maduro aveva anticipato il Natale: lo scorso anno al primo novembre, ma mai così presto come quest'anno. L'annuncio giunge nel mezzo della crisi politica successiva alle elezioni che si è portata dietro l'arresto di oltre 1.700 persone e 24 morti.

Gli Usa sequestrano l'aereo di Maduro

La crisi si porta dietro inevitabilmente ripercussioni internazionali. Gli Usa, per esempio, hanno sequestrato nella repubblica domenicana l'aereo di Maduro dopo aver stabilito che la sua acquisizione violava le sanzioni statunitensi, tra le altre questioni penali. Lo ha riferito la Cnn citando due dirigenti americani, secondo cui l'aereo è stato portato in Florida lunedì. È l'ultimo sviluppo della sempre più gelida relazione tra Stati Uniti e Venezuela. Nello specifico, gli Usa stanno preparando nuove sanzioni contro i funzionari del governo del Venezuela in risposta ai presunti brogli delle elezioni presidenziali: nel mirino del Tesoro americano ci sono 15 persone vicine al presidente Nicolas Maduro accusate di aver «ostacolato libere e giuste elezioni presidenziali» .

Verso nuove sanzioni americane

La lista comprende membri dell'autorità elettorale (Cne), della massima corte venezuelana (Stj), del Parlamento, dei servizi segreti (Sebin) e del Controspionaggio militare (Dgcim). Tra questi ci sarebbero anche «alcuni responsabili della repressione contro l'opposizione, i massimi finanziatori del governo di Caracas ei funzionari che hanno appoggiato Maduro nella sua decisione di non rispettare l'accordo siglato ad ottobre tra il suo governo e l'opposizione nelle Barbados per garantire un voto libero ed equo», scrive Bloomberg, che ha avuto accesso ai documenti del Dipartimento del Tesoro.



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