La protesta dello studente 11enne contro i compiti per le vacanze: “Non sempre i professori ci ascoltano o chiedono la nostra opinione. Specie sugli esercizi per i mesi estivi” – Orizzonte Scuola Notizie
L'estate dovrebbe essere sinonimo di libertà e spensieratezza per gli studenti, ma per Cayetano, 11 anni, si è trasformata in una corsa contro il tempo per portare a termine la “valanga” di compiti assegnati per le vacanze. La sua lettera di protesta a La Repubblica ha acceso i riflettori su un tema caldo: quanta scuola portare con sé sotto l'ombrellone?
Cayetano non contesta la necessità di tenersi allenati durante la pausa estiva, ma chiede una ascolto maggiore della parte dei professori nella definizione della tipologia e della quantità di lavoro da svolgere. Un appello che ha trovato sponda nel direttore scolastico regionale Stefano Suraniti, il quale ha sottolineato l'importanza di concordare con gli studenti, soprattutto delle medie e superiori, i compiti da svolgere, in modo da stimolarne l'interesse e la partecipazione.
“Mi fa piacere che qualcuno ci abbia ascoltati”ha commentato Cayetano, che ha raccontato la sua esperienza, condivisa da molti suoi compagni. Tra i compiti che gli sono piaciuti di più, la lettura del libro “Il grande colpo di Crimson City” e la scrittura di un tema sull'esperienza estiva più bella. Ma non sono mancati gli esercizi di matematica, tecnologia e francese, che hanno messo a dura prova le sue giornate.
La madre di Cayetano, Marisa, ha appoggiato la scelta del figlio di esprimere il suo punto di vista: “Scrivere la lettera è stato anche un esercizio per lui”. Ora Cayetano è pronto a tornare tra i banchi di scuola, con la speranza che la sua lettera abbia contribuito ad aprirne una dialogo costruttivo tra studenti e insegnanti sul tema dei compiti delle vacanze.
