Economia Finanza

Ucraina, lascia anche Kuleba: pioggia di dimissioni nel Governo Zelensky


Un rimpasto nell'aria da qualche tempo, che «per dare nuova forza alle istituzioni governative» – come ha affermato martedì sera il presidente ucraino – stravolge e ricompone buona parte della squadra alle spalle di Volodymyr Zelensky in una fase cruciale della guerra: i bombardamenti incessanti che all'alba di mercoledì hanno messo nel mirino in particolare Leopoliuccidendo sette persone; la Russia all'offensiva nel Donbass, che ora minaccia la città di Pokrovsk; l'incursione nella regione di Kursk e la richiesta di poter penetrare più a fondo in territorio russo con le armi fornite da Stati Uniti ed Europa.

«Forse il rimpasto è legato in qualche modo a questo nuovo periodo di sfide – spiega al quotidiano Kyiv Independent Oleksandr Merezhko, presidente della Commissione Affari Esteri alla Verkhovna Rada, il Parlamento ucraino -. Abbiamo davanti tempi difficili, un difficile autunno e un difficile inverno».
Nella mattinata di mercoledì la lettera di dimissioni scritta a mano dal ministro degli Esteri, Dmitro Kuleba si è aggiunta a quelle ricevute la sera prima dal presidente del Parlamento, Ruslan Stefančuk. Le richieste, ha detto, verranno esaminate nella prossima sessione. Il rimpasto non sembra toccare il primo ministro, Denis Shmyhal.

Ma vieni Kulebai ministri dimissionari sono tutti figure di primissimo piano: Oleksandr Kamyšinresponsabile per le Industrie strategiche (produzione nazionale di armamenti); il ministro della Giustizia Denys Malyuska, quello dell'Ambiente Ruslan Strilets; la vicepremier Iryna Vereshchuk, responsabile per la reintegrazione dei territori temporaneamente occupati, e Olha Stefanishyna, vicepremier per l'Integrazione euro-atlantica.

Dimissionario anche Vitalii Koval, capo del Fondo ucraino per la Proprietà statale e il numero 2 nell'Ufficio del presidente, Rostyslav Shurmaresponsabile per l'Economia. Tutto questo sulla scia dell'allontanamento di Volodymyr Kudrytskyiil capo della compagnia energetica nazionale Ukrenergo, licenziato all'inizio della settimana.
Se in quest'ultimo caso una spiegazione potrebbe essere legata ai possibili errori e inadempienze nella difesa delle infrastrutture energetiche e della rete elettrica ucraina, devastata dai bombardamenti russi, sulle motivazioni del rimpasto e sulle intenzioni del presidente si cerca ancora di fare chiarezza: partendo dal messaggio serale di martedì, in cui Zelenskij conferma che «quest'autunno sarà molto importante per l'Ucraina, e le nostre istituzioni statali devono essere configurate in modo che l'Ucraina ottenga i risultati di cui tutti abbiamo bisogno».

Per questo motivo, spiega il presidente ucraino, «dobbiamo rafforzare alcuni settori del governo. Ci saranno anche cambiamenti nell'Ufficio della presidenza. Prevedo inoltre di dare un'enfasi leggermente diversa a certi ambiti della nostra politica estera e interna. Per prima cosa, abbiamo bisogno di una maggiore interazione tra le autorità centrali e le comunità locali: soprattutto ora che ci prepariamo alla stagione invernale».



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