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Vaticano, Ior: no a nozze tra colleghi/ Uno dei dipendenti licenziato per garantire parità di trattamento


VATICANO, STOP ALLE NOZZE TRA COLLEGHI IOR

Sta facendo discutere la nota dello Ior che chiarisce e giustifica il regolamento sul divieto di nozze tra colleghi. Le precisazioni, come riporta Adnkronossono arrivate da parte dell'Istituto per le opere religiose dopo che due dipendenti sono convolati a nozze. E adesso sta arrivando puro il licenziamento a danno di uno dei due.

Una notizia del genere lascia inevitabilmente sconcertati se si pensa che ad osteggiare il matrimonio sia proprio il principale sostenitore del coniugio. La ratio della banca vaticana si concentra però sull'esigenza di voler evitare conflitti d'interesse e familismigarantendo parità di trattamento tra tutti i dipendenti. La norma in questione, secondo l'Istituto, si rivela fondamentale poiché nell'Istituto lavorano poco più di 100 persone in una sola sede. Inoltre, rappresenterebbe un ulteriore tassello nella direzione di un “profondoRinnovamentoa livello di norme e organizzazione, peraltro in linea con le pratiche a livello internazionale sulle istituzioni finanziarie.

A CHI TOCCHERÀ IL LICENZIAMENTO?

Il regolamento in questione risale al 2013 e vieta di assumere il coniuge di un dipendente; non cambia però la visione dell'Istituto per le Opere di Religione anche se si tratta di un matrimonio ex novo. Nella recente vicenda i due colleghi coinvolti, a seguito della normativa contravvenuta, sono stati anche loro sospesi per 5 giorni dallo stipendio. Ora seguirò il licenziamentoma di chi dei due?

La decisione è stata lasciata alla coppia. Sempre in una nota dell'Istituto si legge che l'istituto ha adottato queste misure intendendo preservare la tutela all'interesse pubblico. In merito a tale interesse pubblico, esso deve necessariamente prevalere sugli interessi individuali dei lavoratori.

Sulla vicenda è intervenuta anche l'associazione dei dipendenti vaticani (Adlv), che oltre ad esprimere la sua solidarietà alla coppia, ha riferito di avere cercato una mediazione con l'istituto, senza però ottenere riscontri.



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