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Oggi “Change Giver” degli Shed Seven compie 30 anni


Gli Shed Seven non riuscirebbero ad allacciarmi le scarpe“.

1994, il delicatissimo Noel Gallagher spara a zero su una pletora di nomi tra quelli che stavamo procedendo a portare l'impero britpop alla sua massima estensione: Sfocatura, Pelle scamosciata, Ecopancia e Capannone sette.

Perchè davvero in quel periodo gli Capannone sette poteva essere messi sul piano della band di Manchester (ed il piano era l'attico) o giù di lì. E la coppia Rick Witter/Paolo Banche essere accostata a mostri sacri come Morrissey/Johnny Marr lo Ian Brown/John Squireed in dicotomia con i vari Liam e Noel Gallagher e Brett Anderson/Bernard Butler del momento.

Va da sé che l'montatura pubblicitaria intorno all'uscita dell'album si fosse fatto importante, acuito da ben tre singoli anticipatori e dal valore assoluto: il doppio “Mark”/”Casino Girl”, dalle chitarre sporche e vorticose ma smithsiane all'ennesima potenza, “Dolphin” con i suoi ritmi e le percussioni funkeggianti e che è un simbolico passaggio di consegne dal madchester al britpop, e soprattutto “Speakeasy” che nella sua semplicità melodica e strutturale è ad oggi uno dei loro pezzi più conosciuti.

Come contorno, altri pezzi di indubbio spessore: l'energica “Dirty Soul” in apertura, “Ocean Pie” e la sua deliziosa melodia, l'anthemica di “On An Island With You” con la sua lunga coda che chiudendo il disco sbandierando il vessillo britpop (e sia in apertura che alla fine si sente il rumore di onde che si infrangono sulla spiaggia, come l'ultima traccia di un bel più celebre lavoro del settore…)

L'album arrivò ad un sedicesimo posto nella UK Charts (e nel 2013 verrà certificato dalla BPI come disco di platino): col tempo però per sopravvivere serviti muscoli, fama o genio, e gli Capannoni già prima della fine del ventesimo secolo, e con tre album all'attivo, si sarebbero visti travolti dall'ondata che avrebbe mandato alla deriva decine e decine di vascelli dell'armata britpop, per riemergere con la più classica delle operazioni nostalgia soltanto in tempi recenti.

Fortunatamente, la storia non la fanno solo generali e comandanti, ma anche tenenti e sottufficiali: ecco quindi che gli Capannone sette Restano ancora comunque uno dei gruppi più apprezzati di quei momenti, ricordati dai fan con entusiasmo ed affetto.

Shed Seven – Donatore del Resto
Data di pubblicazione: 5 Settembre 1994
Tracce: 11
Lunghezza: 46:09
Etichetta: Polidoro
Produttore: Jessica Corcoran

Elenco tracce:
1. Anima sporca
2. Locale clandestino
3. Morto da molto tempo
4. Testa e mani
5. Ragazza del casinò
6. Perdersi qualcosa
7. Delfino
8. Stelle nei tuoi occhi
9. Segnare
10. Torta Oceano
11. Su un'isola con te



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