Ricette

Perchè quell’ottimo vino bevuto in vacanza poi a casa diventa una gran delusione?


Quanto incide il contesto nel determinare il fascino di un vino? Capita di innamorarsi di vini assaggiati nella loro zona d'origine, tornare a casa e riprovarli senza trovarci più lo stesso fascino. In quante occasioni siete usciti entusiasti da una cantina – magari visitata in vacanza – convinti di aver trovato il vino della vita, la bottiglia da sposare per sempre? Poi una volta rientrati a casa lo stesso vino – va' a capire come mai – diventa improvvisamente qualcos'altro (e non è colpa del trasporto che lo ha sballottato e compromesso i sentori). Ecco, non è il momento il problema, bensì il contesto in cui lo avete provato che è cambiato.

Per quietare la fregola ficcanaso di sapere dove sia stato uno in vacanza senza doverglielo chiedere, basta buttare un occhio alle richieste che si rivolge agli enotecari o agli osti nel mese di settembre, quando ripartono le attività. Un folto numero di clienti, infatti, brama di riassaporare i gusti nuovi e inebrianti sperimentati durante le ferie estive. Ma scendiamo insieme nei particolari.

Vince la classifica per distacco la Retsinaquasi sempre un vino pessimo che, tuttavia, se bevuto al tramonto su un'isola greca accanto al nuovo flirt dell'estate (vero amore o quel che sarà), può ricordare un Montrachet di Drc. Mi si passi l'iperbole gioconda. Seguono a ruota le richieste di Vermentini di alta concentrazione stile sciroppo d'acerorichiamato anche dalla sfumatura del colore che – così su due piedi – mi sovviene di suggerirvi di spalmare sui pancake la mattina a colazione, se non fosse per il grado alcolico che lo avvicina al Vermouth bianco. E a questo punto scatta la dritta: provatelo come base per una variante del cocktail Martini, ma non ditemi che non cancellate in ferie in Costa Smeralda.

Quando la richiesta cade sull'Ansonicaandate un colpo sicuro: la persona si trovava in vacanza tra l'Isola d'Elba e il Giglio. Anche in questo caso la maggior parte delle volte non si tratta di un bianco indimenticabile, ma che se bevuto a Capoliveri o al tramonto di Campese può evocare una grande Loira.

Che bella la Liguria! Costa Paradiso, Camogli, Punta Chiappa, San Fruttuoso e non solo. Verdi angoli di paradiso con ottimi Pigato e Rossese di Dolceacqua molto richiesti al ritorno dalle vacanze. Poi però per il resto dell'anno non se li fila più nessuno.



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