Economia Finanza

Armare la mano di un figlio




Quando hanno arrestato Colin Gray, (il padre di Colt, il ragazzino di quattordici anni, accusato della sparatoria di mercoledì alla Apalachee High School nella città di Winder, vicino ad Atlanta, in cui sono morti due insegnanti e due studenti e altre nove persone sono ferite), è sembrato che la colpa del figlio fosse ricaduta sul padre. L'uomo è accusato di quattro capi d'imputazione: per omicidio colposo, per omicidio di secondo grado e per crudeltà sui minori. Eppure è vero esattamente il contrario: è la colpa del padre ad essere ricaduta sul figlio. È stato Colin a regalare a Colt il fucile con cui ha aperto il fuoco, e prima di ciò c'è tutto il resto. La vita «trascurata e persa», la solitudine, le urla, la disperazione. La madre di Colt, Marcee, 43 anni, che su Linkedin si definisce «ingegnere» ha in realtà una lunga storia di dipendenza dalla droga e di arresti per violenze domestiche, truffa, violazione al codice della strada. Il padre, Colin, 54 anni, lavorava nel settore edile, è un fanatico delle armi e per Natale aveva regalato al figlio, appunto, un Ar-15. Una vicina di casa ha raccontato che «alcune sere la mamma chiudeva fuori di casa il ragazzino e la sorella e loro cominciavano a battere i pugni alla porta chiamandola e piangendo. Era devastante». A volte Colt andava nel retro della casa della donna a chiederle qualcosa da mangiare. Non aveva vestiti puliti ed era vittima di un costante abuso.

Un altro vicino ha raccontato che il padre tormentava i figli con urla continue. Colin è in galera perché ha armato la mano di suo figlio in un sacco di modi. Ha fatto succedere a quel ragazzino cose tremende e ha lasciato che, di conseguenza, succedessero anche ai figli degli altri.



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