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Oggi “Rubber Factory” dei The Black Keys compie 20 anni


20 anni fa usciva il terzo album dei Tasti neriuna band che ora ci suona come un pilastro dell'attuale scena rock, ma che al tempo non poteva che registrarsi in casa. E questo titolo dal sapore beatlesiano ne è la prova: “Rubber Factory” è stato realizzato in un'ex fabbrica di pneumatici. Non il posto ideale, insomma. Libertà completa di far casino ma anche finestre inapribili e un suono terribile. Nonostante ciò, il duo Auerbach Carney ha realizzato un gran bel disco.

Sin dai primi pezzi, il suono grezzo del precedente “Thickfreakness” riecheggia forte e sicuro: ci aspettano quarantuno minuti di rock puro. E puro nelle origini: il blues, immancabile in tutta la discografia dei Black Keys, regna indiscusso. è il caso di “Grown so Ugly”: pezzo scritto da Robert Pete Williamsvanta addirittura una versione di Capitano Beefheart. Ma non si tratta dell'unico omaggio alla tradizione americana: tra le altre canzoni, fa capolino una rudimentale “Act Nice and Gentle” dei Pieghe.

A tutto ciò, si abbinano, ancora in embrione, le atmosfere malinconiche di “Brothers” che uscirà ben sei anni dopo. Esempio lampante, “Le Lunghezze”. Probabilmente il pezzo più bello del disco, offre un breve momento di respiro in una tempesta di distorsioni elettriche: si tratta di una semplice ninna nanna realizzata su pochi giri di chitarra. Auerbachpoeta folk, canta con dolce accettazione: “Guarda la luce della luna splendere/ Sul vetro della tua finestra/ Guardala lasciarti/ Fedele come è venuta“.

Ma tra i diversi tratti distintivi che verranno messi a fuoco successivamente, Auerbach già da prova della sua grande esperienza chitarristica: “Aeroplane blues” ci delizia con uno splendido finale in stile anni '70. Anche “Keep Me” e “Till I Get My Way” non sono da meno e inidividuano al fulcro creativo di una band che ha attraversato, ormai, una ventina d'anni di produzione. Fatta eccezione per la parentesi più minimalista di “Turn Blue” (2014), i Tasti neri nasceranno (e probabilmente moriranno) rock, portando con se quello sporco tipico del genere e testi semplici ma immediati. In fondo, a 20 anni di distanza, “Rubber Factory” e l'ultimo “Let's Rock” non sono poi così diversi: adesso io Tasti neri possono permettersi di registrare in studi attrezzatissimi ma, alla fine, ci riportano sempre in quel casermone dove abbandonato tutto ebbe inizio. Laddove, su un deserto sfondo post-industriale, cavi e amplificatori hanno portato tanta buona musica. Che dire… Grazie e tanti auguri!

Dati di pubblicazione: 7 settembre 2004
Tracce: 13
Lunghezza: 41
Etichetta: Fat Possum Records

Elenco tracce:

Quando le luci si spengono
10:00 automatico
Semplicemente non riuscivo a legarmi
Tutti contro i suoi
L'uomo disperato
La ragazza è nella mia mente
Le lunghezze
Cresciuto così brutto (Robert Pete Williams)
Stack Shot Billy
Comportati in modo gentile e cortese (Ray Davies)
Blues dell'aeroplano
Tienimi
Finché non otterrò ciò che voglio



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