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Cernobbio, Salvini rilancia il nucleare e incanza l'Ue sulle auto elettriche – RTL 102.5



L'Italia non può più dire no al nucleare. Ritengo che una delle mission più importanti di questo governo sia di riportare il Paese nel contesto della modernità, dell'efficienza e della sostenibilità ambientale”. Così Matteo Salvini intervenendo al Forum Ambrosetti di Cernobbio. “Siamo circondati da reattori, con aziende italiane che stanno gestendo nucleare in tanti paesi europei ma non in Italia, è una follia”, ha sottolineato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Parole in sintonia con le dichiarazioni rilasciate dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.”Entro la fine di quest'anno presenteremmo un quadro normativo e stiamo lavorando a una Newco italiana, con una partnership tecnologica straniera, che consenta di produrre a breve in Italia il nucleare di terza generazione avanzata. Produrre i reattori in Italia per poi essere installati dove vengono richiesti nel mondo e certamente anche in Italia“, ha precisato Urso.

Urso e Salvini, uniti nelle critiche alle auto green

Auto disele e benzina il governo spinge per rivedere lo stop nel 2035. Il ministro delle Imprese Adolfo Urso a margine del Forum Ambrosetti di Cernobbio ha annunciato la presentazione, il 25 settembre a Bruxelles, di una proposta per anticipare alla prima parte del prossimo anno la revisione. Posizione sulle auto verdi che condivide con Salvini, quest'ultimo ha sottolineato: “Non siamo solo noi a esplicitare qualche dubbio sul tutto elettrico”.

Focus sulla manovra al Forum Ambrosetti

In primo piano, tra i tanti temi, la manovra. Tra le ipotesi emerse quella di aumentare la soglia di reddito per l'assegno di inclusione, di cui ha parlato il ministro del Lavoro Calderone. Il ministro della Pubblica Amminitrazione Zangrillo ha annunciato 350mila assunti entro il 2025. Uniti nelle critiche alla manocra. con la richiesta di più fondi per la sanità. leader dell'opposizione.


Sull'Ucraina posizioni diverse nell'opposizione

Dopo aver trovato punti di incontro su manovra, sanità e lavoro, Elly Schlein, Giuseppe Conte e Carlo Calenda si trovano su posizioni diverse quando di parla della guerra in Ucraina. A Cernobbio i leader dell'opposizione si sono confrontati durante un dibattito, chiuso alla stampa, con gli imprenditori. La segretaria del Partito Democratico ha confermato il sostegno “senza se e senza ma” a Kiev. I dubbi del leader dei Cinquestelle. Per Conte il conflitto, con le conseguenze che sta avendo sull’economia, rischia di far perdere competitività alle imprese mentre una vittoria militare non sembra essere alle porte. Secondo Calenda, invece Putin non sta attaccando l'Ucraina e basta ma sta cercando di minare le nostre democrazie. Va fermato, ha detto il leader di Azione che ha bollato come ipocrita la scelta di sostenere che le armi fornite all'Ucraina non possono essere utilizzate nel territorio da cui partono i bombardamenti.



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