Istruzione

Scuole di montagna, Bussone (Uncem): “Valorizzarle con pluriclassi e attività extracurriculari” – Orizzonte Scuola Notizie


Marco Bussone, Presidente nazionale dell'Uncem, sottolinea la necessità di proteggere e potenziare le scuole di montagna, richiamando l'attenzione sul ruolo fondamentale di Stato e Regioni. Secondo Bussone, solo alcune Regioni dispongono di fondi specifici per sostenere queste istituzioni, finanziando insegnanti e progetti educativi attraverso Comuni e Comunità montane. L'obiettivo è quello di migliorare le condizioni di apprendimento, ad esempio, attraverso la suddivisione delle pluriclassi e il finanziamento di attività extracurricolari. Tuttavia, molte altre regioni dovrebbero seguire questo esempio per garantire un adeguato supporto alle scuole in contesti montani.

L'impegno dei Comuni e la didattica innovativa

Numerosi Comuni montani stanno già investendo in progetti per migliorare l'offerta educativa, come l'iniziativa “scuola senza zaino” e l'introduzione di strumenti tecnologici quali iPad e computer per gli studenti. Questi sforzi includono anche laboratori artistici, linguistici e informatici. Nonostante questi risultati, è fondamentale evitare tagli al personale docente e alle sezioni scolastiche. Bussone richiama l'importanza di considerare le scuole di montagna nella definizione dei Livelli essenziali delle prestazioni (Lep), adattando l'organico e la struttura delle classi alle specificità di questi territori.

Investimenti e capitale umano

Bussone riconosce che gli investimenti infrastrutturali nelle scuole montane sono stati significativi, ma ribadisce l'importanza di puntare sul capitale umano. Insegnanti, educatori, psicologi e animatori rappresentano risorse chiave per il futuro delle comunità montane. In particolare, l'attenzione deve essere rivolta al potenziamento di questi professionisti, fondamentali per lo sviluppo educativo locale.

La gestione degli asili nido e il ruolo delle comunità montane

Infine, Bussone critica l'ultimo bando PNRR di maggio, che ha generato conflitti tra Comuni, escludendo le Unioni e le Comunità montane, considerando da Uncem veri enti di programmazione sociale ed educativa. I Comuni montani, infatti, hanno dimostrato una capacità di azione rapida ed efficiente, spesso più elevata rispetto a quella dei plessi urbani. Questo impegno, secondo Bussone, merita il supporto economico e strategico sia delle Regioni sia del Ministero.



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