Tre passi (di sinistro) fuori dall’ombra di Dybala: Baldanzi, il momento di spiccare il volo
Una crescita vertiginosa, dalla chiamata di Mancini al gol alla Juve fino all'arrivo nella Roma dell'idolo Paulo. Ma l'arrivo di Le Fée e Soulé l'ha spinto a una nuova vita da mezzala. De Rossi ci crede: “Mi piace tanto, è imprevedibile e sta crescendo”. Ora la tripletta con l'Under 21 per la prima consacrazione
Tre mancini al mento della Norvegia e una serata che profuma forte di prima consacrazione e di buona notizia anche per l'Italia dei grandi dove il talento serve eccome. Non chiamarlo più Dybala di provincia. Ora Tommaso Baldanzi corre da solo, corre e segna. Addirittura tre gol con l'Under 21 che ora si trova a un passo dalla fase finale degli Europei. Prima il mancino a incrociare poi due botte dalla distanza. Un repertorio completo impreziosito anche dal 90% dei passaggi riusciti (44 su 49) e tanto lavoro di copertura. In un periodo di forte crescita sotto tutti i punti di vista. Il suo sbarco a Roma, infatti, non è stato facilissimo forse anche schiacciato dalla valutazione di 15 milioni e da un inizio stagione tra alti e bassi ad Empoli.
L'ESTATE CON DE ROSSI
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Nell'estate, mentre si festeggiavano gli arrivi di due concorrenti come Le Fée e Soulé, Tommaso ha lavorato duro. Sia in vacanza dove ha seguito un programma per aumentare il tono muscolare, sia in ritiro dove De Rossi l'ha studiato da vicino intravedendo per lui un ruolo da mezzala. Sul modello Vitinha del Psg, tanto per intenderci. Così in silenzio e senza far rumore Baldanzi ha iniziato la seconda fase della sua carriera. Quella in cui doveva smettere di essere solo una promessa, e doveva diventare qualcosa in più. “Ci credo ciecamente – ha detto De Rossi qualche settimana fa -. È un giocatore che a me piace tanto, ha tanta qualità, ha ritmo, ha intensità, quando gioca sulla fascia forse a volte può mancargli un po' di gamba per attaccare come piace a me, invece lì in mezzo è imprevedibile, reattivo, sempre pericoloso, secondo me sta crescendo tantissimo e nella sua fase di crescita diventerà anche decisivo negli ultimi 16 metri. Centrocampista, esterno, trequartista, è intelligente, ha qualità, è sempre frizzante e vivo, a me piace tanto”. E in campo il tecnico lo ha impiegato spesso, anche se sempre a gara iniziata. A Genova potrebbe arrivare il posto da titolare.
PREDESTINATO
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Una buona notizia anche per Spalletti, alla ricerca di “purosangue”. Baldanzi, infatti, è stato già leader della nazionale Under 20 prima di brillare con la squadra allenata da Carmine Nunziata. Classe 2003, cresce calcisticamente nel Castelfiorentino dove dai sei agli otto anni tira i primi calci al pallone. Proprio a un passo dalla strada di casa. Ad accompagnarlo al campo, spesso c'era il nonno: camminavano insieme, per mano. E questa immagine, forte nella sua bellezza, Tommaso se l'è tatuata sulla pelle con la scritta “you'll never walk alone”. “Era un leader. E poi ne ricordo la rettitudine e la correttezza. Mai una parola fuori posto e sempre un sorriso stampato sul volto”, ricorda il dirigente del Castelfiorentino Paolo Cioni. Che lo consigliò all'Empoli. È qui che Baldanzi (1,70 di altezza) brucia le tappe e ha avuto la meglio su giocatori decisamente più piazzati di lui.
Il fantasista di Poggibonsi ha esordito nel calcio professionistico a 20 anni, il 28 ottobre 2017, in Coppa Italia col Benevento, inventando l'assist per il 4-2 di Mancuso, e affacciandosi per la prima volta in A due anni dopo, il 22 maggio 2022, nella sfida vinta contro l'Atalanta. L'acuto contro la Juventus il 27 gennaio scorso. E la chiamata della Roma. Tommaso lascia l'Empoli dopo 13 anni, vincendo di tutto con le giovanili guadagnandosi il soprannome di “Piccolo Buddha” datogli da Antonino Buscé nelle giovanili azzurre (“perché facevo impazzire gli avversari sprigionando calma serafica”). Un'ascesa con la maglia dell'Empoli che nel maggio 2022 gli è valsa la chiamata di Roberto Mancini per uno stage con la nazionale maggiore. A gennaio il grande passo: la Roma del suo idolo di Dybala. Ancora niente gol, ma come detto una crescita costante vista anche nello spezzone contro la Juve prima della sosta. Ora è il momento di spiccare il volo per il piccolo, grande Tommaso.
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