Viaggi

Il nuovo volto di Monte Carlo, il principato della dolcezza del vivere


Monaco sembra esistere per appagare un bisogno di leggerezza e sicurezza a cui tutti, soprattutto di questi tempi, aneliamo. Guerre e ostilità sono lontanissime nella sua bolla internazionale fatta di Individuo con un patrimonio netto elevato e ultra-alto (le persone più ricche del pianeta), grattacieli futuristici e auto favolose. Il principato sulla Riviera francese sembra piuttosto impegnato a costruire un Paese dove tutti possono vivere sicuri (c'è un poliziotto ogni 75 abitanti e un sistema di videosorveglianza 24 ore su 24), in un contesto urbano all'avanguardia per architettura e servizi, e in una natura tutelata. Questa sorta di Hong Kong in miniatura, con un porto capace di accogliere superyacht e una rete stradale che è anche un circuito di Formula 1, e con oggettivi limiti geografici, ha trovato sfogo su una piattaforma sul mare dove, a novembre, con sei mesi in anticipo, sarà inaugurato un nuovo ecodistretto – Mareterra – che aggiungerà altri sei ettari di suolo pedonale e di verde pubblico con edifici e servizi disegnati dalle stelle dell'architettura contemporanea: Renzo Piano,Tadao Ando, ​​Norman Foster e Stefano Boeri.

Il progetto della Société des Bains de Mer

La Dolce Vita sembra aver traslocato in Place du Casino, tra un viavai di umanità elegantissima e auto di rappresentanza. Per molti la missione è godersi la vita in quel quadrilatero rinato nel 2020 grazie a uno straordinario progetto di rinnovamento voluto dalla Société des Bains de Mer, proprietaria di alberghi, ville, negozi, uffici, e promotrice di uno stile di vita contemporaneo attento all'estetica quanto al benessere. Dalla piazza si va al Casinò, dove un giro di roulette è comunque una fortuna per l'opportunità di ammirare affreschi, stucchi e preziosi marmi Belle Époque. Sulla piazza e nei dintorni si affacciano diversi altri luoghi di svago, tra storici, nuovi e appena rinnovati. All'Hôtel de Paris, uno dei cinque stelle più lussuosi del mondo, si va da un lato al ristorante Louis XV, baluardo tristellato di Alain Ducasse, dall'altro al Bar Américain, famoso per il suo proverbiale Negroni (disponibile anche in versione analcolica ), la musica dal vivo e la terrazza mondana. Non stupitevi se al vostro fianco si ordina un hamburger e una bottiglia da 7mila euro, scelta tra le 450mila custodite nella segretassima cantina dell'hotel, che quest'anno compie 150 anni e apre per pochi, centellinati eventi. A Monte-Carlo si vive così, di bizzarri eccessi.

Dal Café de Paris all'Hotel Monte-Carlo Beach passando per il Moods

Sul lato opposto della piazza, il Café de Paris è un altro locale storico ristrutturato lo scorso novembre, senza cambiarne l'essenza: la sua torta Tropezienne resta ancora la migliore in città. Sotto, con l'autunno tornerà in attività il Moods, ribattezzato New Moods, palcoscenico per stand up comedy e concerti, chiuso e rimpianto dal 2011. Altra novità è Amazónico, un ristorante in stile tropicale che ha riscosso molto successo a Madrid, Londra e Dubai e qui non sembra essere da meno con la sua terrazza sempre al completo dove si ordinano king crab, aragosta, wagyu e cocktail scenografici accompagnati da un'allegra band latino americana. Dopo cena si scende al club, dove si balla fino all'alba tra cuscini animalier e sipari in velluto. Sushi e saké sono invece i temi dell'Omakase di chef Yannick Alléno, astro della cucina francese, che a luglio ha aperto l'Abysse all'Hôtel Hermitage, mentre Marcel Ravin, due stelle Michelin al Le Blue Bay, ha preso sotto la sua ala la cucina di Elsa, il ristorante gourmet dello storico hotel Monte-Carlo Beach, con la spiaggia più chic della zona, la piscina olimpionica con triplo trampolino e il Club La Vigie, l'altro ristorante su una terrazza a picco sul mare, dove il pescato del giorno si porta al tavolo per farlo scegliere. Stocafi e barbajuanai due piatti nazionali, arrivano da condividere al Maona, insieme ad acciughe ripiene, tagliatelle ai pomodorini e una carrellata di dolci irresistibili. Come sempre si sfrutta al massimo la bellezza della vista sul mare (in Riviera il bel tempo dura spesso fino ai primi di dicembre), poi a un certo punto attacca il dj e si balla secondo il rito monegasco dell'mangiare&ballare.

Un ricco calendario culturale

La nuova scena gastronomica è solo uno dei fattori che hanno portato il Principato di Monaco sul podio delle “European Best Destinations” del 2024. Contano il glamour, la mondanità, ma anche quella magica combinazione di lusso, paesaggio e intrattenimento. A parte eventi storici come il Ballo della Rosa (a marzo), il Gran Premio di Formula 1 (a maggio), lo Yacht Show (a settembre), le mostre estive al Forum Grimaldi e quelle al Nuovo Museo Nazionale di Monaco, il calendario culturale è ricco, vario e sempre di alto livello. È in corso a Villa Sauber la mostra che anticipa il 50esimo anniversario della scomparsa di Pier Paolo Pasolini (fino al 29 settembre) e al Museo Oceanografico si può visitare lo yacht del Principe Ranieri III guidato dalla voce della figlia Stéphanie. Il 2025 inizierà con il Festival international du Cirque (17-26 gennaio) che ha appena compiuto 50 anni, poi torneranno i concerti di Printemps des Arts (dal 12 marzo al 6 aprile), una festa della musica fondata dall'indimenticabile principessa Grace ( Kelly) nel 1970. Di questi tempi non è facile trovare un luogo di diletto sicuro e garantito, ma il Principato di Monaco e la Société des Bains de Mer – che ha fra i suoi soci il gruppo Lvmh, con una quota del 5%, e un giro d'affari vicino ai 700 milioni – hanno scelto di investire sul piacere e sull'allegria. In questo momento storico, una rarità.



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