Economia Finanza

Slitta la lista dei commissari Ue, i socialisti minacciano il veto su Fitto


BRUXELLES – Si sta confermando complicata la formazione del nuovo collegio dei commissari, un tradizionale esercizio di equilibrismo politico. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato ieri che la presentazione della nuova compagine non avverrà oggi, come previsto, ma la settimana prossima. Nel frattempo, alcuni partiti vociggiano. Ieri addirittura i socialisti hanno minacciato un veto contro i commissari conservatori, tra i quali spicca Raffaele Fitto.

Ufficialmente il rinvio della presentazione del collegio è stato indotto dalla Slovenia, che solo questo venerdì darà il via libera definitivo alla sua candidata-commissaria, Marta Kos, una ex diplomatica. Di conseguenza, la presentazione del collegio ai capigruppo parlamentari avverrà martedì prossimo a Strasburgo, secondo le informazioni trasmesse sia dalla Commissione europea che dal Parlamento europeo.

Osservava ieri con una punta di ironia un funzionario europeo, commentando il rinvio: «Penso che la questione slovena sia nei fatti una scusa valida, e molto gradita, agli occhi della signora von der Leyen. La mia sensazione è che il presidente non fosse pronta e che l'intoppo sloveno la aiuti a guadagnare qualche giorno. Il problema tuttavia è che più aspetta, più aumenteranno le richieste quotidiane e le pressioni dei Paesi membri…».

Come detto, la distribuzione delle deleghe è sempre un esercizio delicato, nel quale il o il presidente deve tenere conto degli interessi dei Paesi membri, degli equilibri geografici e politici, della preparazione dei candidati, e anche del loro genere. La signora von der Leyen avrebbe voluto ricevere dai Paesi membri il nome di due candidati – un uomo e una donna – in modo che metà del collegio potesse essere rappresentata da donne. Pochi Paesi hanno rispettato questa richiesta.

Ieri la capogruppo socialista Iratxe García Perez ha avvertito: «Portare in modo attivo i conservatori nel cuore della Commissione europea sarebbe la ricetta per perdere il sostegno progressista».



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