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Bollette, la svolta sul mercato libero della luce. Oggi le migliori offerte sono a prezzo fisso. Le simulazioni


Nel mercato dell'energia elettrica il prezzo fisso è tornato ad essere conveniente. In alcuni casi, più del variabile. Prima della crisi energetica del 2021-2022 era la normalità, ma dopo due anni in cui era un'impresa trovare un fornitore che offrisse un prezzo fisso, oggi è una notizia.

Ora che la maggior parte degli operatori ha stabilire le nuove tariffe autunnali abbiamo condotto un'analisi sul Portale offerte di Arera.

La migliore offerta variabile di mercato libero prevede una spesa annua di 749 euro, mentre tra quelle fisse la migliore si attesta su 731 euro. Differenze di pochi euro, che però potrebbero ampliarsi – a favore del fisso – nei prossimi mesi se il Gioco di parole (il prezzo unico nazionale, l'indice di riferimento per l'elettricità) dovrebbe rialzarsi. Secondo la previsione dei mercati – pubblicata sul sito del Gme – il gioco di parole nei prossimi tre mesi dovrebbe assestarsi tra gli 11 ei 12 centesimi al kilowattora. Oggi siamo intorno ai 10.

Prezzo variabile

Prezzo fisso

Ma la tutela resta vincente

La differenza con il prezzo della tutela resta, però, evidente: la migliore offerta variabile costa quasi 100 euro in più all'anno, mentre è di 80 euro la forbice con la migliore offerta a prezzo fisso. Il confronto con la tutela resta infatti un metro di paragone interessante, anche perché non è detto che tutti i consumatori vulnerabili siano, a oggi, sotto l'ombrello del prezzo regolato e per questi clienti la possibilità di un cambio è sempre possibile.

Perché il fisso costa meno?

Abbiamo chiesto a Simona Benedettiniconsulente indipendente in materia di energia. Secondo l'esperta è la parola “stabilità” a spiegare il calo delle tariffe a prezzo fisso: “Rispetto al periodo della crisi i prezzi all'ingrosso sono molto meno volatili. Questo dà agli operatori la tranquillità di bloccare un prezzo per un anno con un basso rischio che, tra due mesi, debbano acquistare energia a costi raddoppiati”. Esattamente ciò che avvenne nel 2022, quando le montagne russe dei prezzi convinsero poi i grossisti a non vendere (se non a prezzi elevatissimi) energia agli operatori con prezzi a termine. Le tariffe che abbiamo trovato sul Portale offerte sono quindi un segnale: “Il mercato si aspetta che questa stabilità sia destinata a durare”, concludono Benedettini.

Vieni a scegliere la migliore offerta

Altri due aspetti da considerare per un eventuale cambio di tariffa sono la componente fissa ed eventuali sconti. La prima è una voce di costo che gli operatori applicano in bolletta tutti i mesi a prescindere dai consumi, come una sorta di “canone di abbonamento” e – almeno per le migliori offerte sul mercato – più è alta, più è conveniente il costo al kilowattora. E viceversa. Cosa conviene fare, allora? Chi sa di avere consumi elevati avrà più convenienza a pagare il meno possibile l'energia al kilowattora, mentre chi ha consumi più modesti ha maggiore interesse a pagare un costo fisso irrisorio, in cambio di una tariffa un po' più alta al kilowattora.

Le offerte e gli sconti sono lo strumento col quale gli operatori provano a far pendere la bilancia dalla propria parte. Ma, almeno tra le prime dieci offerte che abbiamo considerato, non sembrano così frequenti. Interessante la strategia dell'operatore 2 sul prezzo variabile, che premia i clienti più fedeli – quelli che rinnovano il contratto anche per il secondo anno – con un generoso sconto da 80 euro.



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