Istruzione

Cattedra di potenziamento e maternità. Un'ordinanza “discriminatoria”. Lettera – Orizzonte Scuola Notizie


Inviata da Antonella Labriola – Sono una docente in ruolo su classe di concorso A056 (strumento musicale) su posto di potenziamento presso una Scuola Secondaria di primo grado e non essendo il mio strumento tra quelli curriculari previsti dall'indirizzo musicale della scuola ho avuto la possibilità di impiegare la maggior parte delle mie ore nell'insegnamento dello stesso, considerato da sempre al pari di un quinto strumento musicale dell'indirizzo, seppur in forma di progetto inserito nell'ambito dell'offerta formativa prevista dal PTOF.

Nell'anno scolastico 2024/2025 sarò in astensione obbligatoria per gravidanza e ho imparato a grande malincuore che nella mia scuola non sarà convocato alcun supplente per sostituirmi. L'ordinanza ministeriale n.112/2022, infatti, prevede che non vengano assegnate supplenze temporanee su posti di potenziamento le cui ore risultanono impegnate totalmente al potenziamento.

Premettendo che ho sempre svolto il mio lavoro con grande passione e ho costruito negli anni una fiorente classe di strumento musicale portando avanti un progetto ormai ben avviato nella scuola, mi sento fortemente avvilita dal fatto che tutti i miei alunni saranno per un anno completamente privati ​​di una vera e propria materia che pur se non obbligati a frequentare, hanno sempre portato avanti con costanza ed impegno.

L'assenza di un docente che mi sostituisca porterà alla non formazione della prima classe e probabilmente l'abbandono delle attuali seconde, mandando in fumo tutto il lavoro svolto in questi anni nonostante le difficoltà e le resistenze che spesso si trovano nella scuola stessa, privando gli alunni di una parte importante della loro formazione, sebbene purtroppo in Italia venga relegato all'arte e alla musica un ruolo sempre più marginale, e costringendomi al mio rientro a ricominciare tutto da zero.

Trovo questa ordinanza ministeriale fortemente discriminatoria, non solo per tutti i docenti che dopo anni di sacrifici e formazione finiscono su classi di potenziamento, spesso considerato meno di zero, non solo per quei docenti precari che avrebbero potuto copre lavorando la mia cattedra, ma anche per le donne in congedo di maternità, il cui lavoro non viene per nulla preservato e che ancora una volta devono essere penalizzate.

Purtroppo in questo momento non posso fare a meno di pensare che un docente uomo non si sarebbe mai trovato a dover affrontare una situazione di questo genere e che i suoi alunni non sarebbero mai stati penalizzati in questo modo. Sento purtroppo in questo momento, che la mia formazione, la mia professionalità e il mio lavoro sono valsi meno di zero per via di un ruolo, come quello sul potenziamento, mal legiferato, mal gestito e mal tutelato



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