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Don Graziano, il parroco-bagnino che assiste i malati di Sla


Il mare in estate è uno svago per molti, ma il mare può aprire le sue acque a tutti, anche come terapia. Sono questi due gli ingredienti alla base del progetto della onlus salentina Sunrise, “Il mare di tutti”. Il presidente di Sunrise onlus Maria De Giovanni, anche lei affetta da sclerosi multiplache nel frattempo per questo servizio si batte giorno dopo giorno perché non sia una lotta quotidiana per il diritto dell'autonomia attraverso la fisioterapia che è fondamentale per la sclerosi multipla, spiega: «“Il Mare di tutti” utilizza le spiagge e il mare meraviglioso del Salento come strumenti relazionali e sociali volti al superamento delle barriere culturali imposte ai disabili». E quest'anno sotto il sole ardente dell'estate salentina, si è unito anche don Graziano Greco, che in riva all'acqua cristallina spinge sedie a rotelle sulla sabbia dei malati fino sul bagnasciuga, aiuta i volontari con la maglia rossa dell'associazione a piantare gli ombrelloni e – certo – parla con loro anche di fede.



Parroco del santuario di Maria Santissima Addolorata di Taviano, il trentatreenne dall'inizio dell'estate e fino alle di settembre mette a disposizione la sua forza e il suo spirito per gli ospiti del progetto “Il mare di tutti”, tra medici, fisioterapisti e volontari, garantendo anche un confronto o un supporto spirituale a chi accompagna in mare: per questo ama definirsi «medico dell'anima».

Tutto è iniziato a giugno nella piccola baia della spiaggia dei cavalli di Mancaversa, quando don Graziano Greco ha benedetto il progetto: «Ricominciare la fisioterapia a mare è davvero un toccasana», ha commentato una donna affetta da sclerosi multipla, «muovermi in acqua mi fa sentire leggero, ma soprattutto mi fa sentire meno sola, rima il mare lo potevo solo vedere da lontano, adesso faccio la fisioterapia che mi fa rinascere».

Quest'anno, aggiunge Maria, che è stata nominata Commendatore ordine al merito della Repubblica dal presidente Mattarella per il suo impegno «è un anno dove abbiamo deciso di spostarci più volte sulla zona jonica , lasciando la tappa sul versante adriatico, abbiamo creato un'ulteriore isola fisioterapica nella marina di Taviano. La novità sostanziale di questa edizione 2024», sottolinea «è la presenza di Don Graziano come un uomo del fare, insieme a tutto il personale medico e paramedico. Insomma un medico per il corpo e un parroco per l'anima. Chi vive il suo dolore spesso si scontra con le disparità sociali è trovare invece in un progetto che riabilita corpo e mente è il vero successo».



Un medico dell'anima

«Conosco Maria De Giovanni ormai da 8 anni», racconta don Graziano «da quando mi contattò per sensibilizzare la comunità di Neviano, dove ero viceparroco, sulla debilitante patologia della sclerosi multipla e offrire la sua preziosa testimonianza, infondendo coraggio e determinazione a chi ne soffriva. Da allora siamo rimasti sempre in contatto. Due anni fa vengo destinato a Taviano e la vicesindaca Stefanelli, mi parla dell'iniziativa “Il Mare di tutti” sulle spiagge di Mancaversa, per dare alle persone affette da Sla e sclerosi che lo desideravano la possibilità di accedere al mare e beneficiare delle sue proprietà, con l'ausilio di validi medici e, in particolare, fisioterapisti. All'inizio sono stato chiamato per un momento di preghiera per invocare la benedizione del Signore sul progetto. Ma terminato il rito si rendevano necessarie due braccia per trasportare le sedie cingolate dalla spiaggia nel mare. La sabbia rende più difficile e pesante la mobilitazione. In quel momento, guardando ai timidi sorrisi degli ammalati, desiderosi di librarsi in acqua, per sentire anche solo per un momento sollievo nel loro corpo piagato dalla malattia, e guardando al bisogno dei volontari in difficoltà, avvertì la chiamata del Signore a fermarmi e stare con Lui, presente in ognuno di quegli uomini e donne martoriati da dolore e assetati di consolazione. E subito, anche se non attrezzato ad entrare in acqua, mi misi a disposizione degli altri volontari per ogni occorrenza. Per me, quel servizio, è stato il dono più bello che Dio abbia potuto farmi in questa calda estateperché attraverso gli ammalati mi ha fatto la grazia di vivere il mare come un'occasione in più per stare con Lui».

«Per cui non mancai a nessuno dei successivi incontri, in una tenuta chiaramente più appropriata. Ad ogni appuntamento, infatti, diventava sempre più forte il desiderio di ascoltarli, abbracciarli, accarezzarli, perché non volevo perdere la possibilità di fare la Comunione, non potevo, cioè, lasciarmi sfuggire l'opportunità di incontrare Cristo che passava e bussava alla porta del mio cuorechiedendo accoglienza e dimora, non potevo non sentire forte in quel momento la Sua Parola: “ogni volta che avete fatto queste cose ad uno solo di questi miei fratelli più piccoli l'avete fatto a me” (Mt 25). Ringrazio Maria per la sua dedizione totale al servizio dei poveri e degli ammalati, per la sua testimonianza nella sofferenza e perché mettendosi in ascolto della Volontà di Dio ha regalato un sorriso a chi porta ogni giorno la croce della malattia ea noi che, nel servizio, abbiamo sperimentato la gioia del Vangelo».

Negli anni sono tante le persone che hanno frutto del progetto, alcuni arrivano anche da lontano come da Torino o Milano, come il caso della signora Giusy: «È davvero un bellissimo servizio», commenta «qui ho trovato medici qualificati, oltre a tante figure paramedici che sono davvero importanti. Quando sono arrivata in spiaggia, sono stata visitata da una dottoressa che ha controllato in maniera generale il mio stato di salute, non entravo a mare da tanti anni, questo progetto è stata per me una vittoria. Durante l'immersione in acqua all'inizio ho avuto un po' di paura perché erano sensazioni che non provavo da tempo immemore. Intorno a me però c'erano tante persone ad aiutarmi, non dimenticherò mai questa estate perché ha cambiato la mia vita».





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