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Cercapersone degli Hezbollah esplosi: 8 morti e 280 feriti. Il Libano accusa Israele


Tra le vittime di questo attacco hacker c'è anche una bambina. Ferito anche l'ambasciatore iraniano

Patrizia Chimera

17 settembre – 19:06 – MILANO

È di 8 morti e più di 2800 feriti il ​​bilancio dell'esplosione simultanea avvenuto oggi in cercapersone appartenenti ai miliziani di Hezbollah In Libano, attraverso le reti di comunicazione interne dell'organizzazione paramilitare islamista sciita libanese. Si tratta di un attacco hacker che ha coinvolto moltissime persone. Il Libano accusa Israele di questo attento informatico che ha fatto esplodere contemporaneamente numerosi cercapersonestrumenti tecnologici che si usano come cercapersone senza fili. Diversi media arabi sostengono che si tratta di una violazione dei sistemi di comunicazione dell'organizzazione sciita compilata dallo Stato Ebraico.

Come sono esplosi i cercapersone degli hezbollah

Nella giornata di oggi, martedì 17 settembre 2024, intorno a mezzogiorno le esplosioni di cercapersone si sono verificati in diverse zone del Libanosoprattutto a Dahieh, roccaforte di Hezbollah, ma anche in Siriaun Damasco. L'attacco informatico compiuto da hacker ha fatto esplodere contemporaneamente numerosi cercapersone che appartenevano proprio ai miliziani. Questi dispositivi erano in dotazione a centinaia di operativi del gruppo. L'ipotesi è che un malware potrebbe provocare un surriscaldamento dei dispositivi e la loro seguente esplosione. Alcune persone, sentendo i cercapersone riscaldarsi, sono riuscite a gettarli via prima dell'esplosione. Secondo fonti della sicurezza israeliana, i cercapersone esplosi usati dai miliziani facevano parte di una nuova fornitura appena ricevuta.

le vittime

Il ministro della Sanità libanese Firas Abiad ha annunciato che sono almeno 8 i morti, mentre i feriti sono più di 2800: più di 200 di loro sono critici. Secondo una fonte vicina ai miliziani, sarebbe venuta a mancare anche una bambina di soli 10 anni. La tv saudita al Hadath ha riportato che il figlio di un deputato libanese di Hezbollah, Ali Ammarsarebbe morto nell'esplosione.

Tra i feriti c'è anche l'ambasciatore iraniano in Libano, Mojtaba Amani: ne ha segnalato uno ferita superficiale e si trova sotto osservazione in ospedale. L'ambasciata iraniana a Beirut fa sapere che “le sue condizioni generali sono buone”. Saberin News, media affiliato al Corpo delle guardie della rivoluzione islamica iraniana, aggiunge che sette membri di Hezbollah sono stati uccisi in Siria. Feriti anche alcuni comandanti di Hezbollah e loro consiglieri. Firass Abiad invita tutti a donare il sangue per aiutare i feriti.

le accuse del libano israeliano

Il Libano, secondo quanto affermato dal portavoce del governo, ritiene Israele responsabile. L'ufficio del premier israeliano Benyamin Netanyahu ha preso nettamente le distanze da un portavoce storico del primo ministro che avrebbe lasciato intendere sui social che dietro l'attacco coordinatore potrebbe esserci proprio Israele. Il governo israeliano, intanto, ha convocato i più alti responsabile della sicurezza per un incontro d'emergenza, mentre l'intelligence del Paese ha individuato segnali di particolari preparativi militari degli Hezbollah nel Libano meridionale. Per quello che sta succedendo, forse Gideon Sa'ar non sarà al momento nominato ministro della Difesa al posto di Yoav Galante. “Questa penetrazione nei nostri sistemi di comunicazione rappresenta la più grande violazione dei dati di intelligence nella storia dell'organizzazione“: queste le parole di una fonte di Hezbollah.





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