Istruzione

Dai ricoveri alle assenze a lavoro: la fuga dai vaccini Covid costa 1,6 miliardi


Ancora migliaia di morti e un impatto economico di 1,6 miliardi. Eccolo il conto salato che presenta ancora il Covid che non va sottovalutato, anche ora che dalla pandemia siamo passati all'endemia e cioè nella fase in cui ci conviviamo tutto l'anno. La fine dell'emergenza non significa infatti che non bisogna più proteggersi: perché la fuga dal vaccino contro il Covid, soprattutto di anziani e fragili – l'anno scorso si è immunizzato solo un over 60 su dieci – ha un costo non solo in termini di saluto.

Lo studio per valutare l'impatto economico

Se dalla fine dell'emergenza si sono contati quasi 8mila morti quello che non è sempre noto è l'impatto economico della mancata vaccinazione. A stimare il costo di questa pericolosa sottovalutazione è uno studio realizzato da I-Com (l'Istituto per la competitività) che valuta in 1,6 miliardi l'impatto solo per il 2023 – tra costi diretti (i ricoveri ospedalieri) e indiretti ( la perdita di produttività) – del flop dell'ultima campagna vaccinale contro il Covid. Lo studio, realizzato con il contributo non condizionato di Novavax, ricorda innanzitutto come in soli due anni – tra settembre 2021 e il settembre 2023 – in Italia sono state somministrate circa 145 milioni di dosi di vaccino, un record di somministrazioni che hanno fatto del nostro Paese uno dei leader in Europa per la vaccinazione nelle sue fasi più acute della pandemia.

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Il crollo delle somministrazioni dei vaccini Covid

Finita l'emergenza – un po' a causa della cosiddetta stanchezza vaccinale degli italiani un po' per i ritardi nell'avvio della campagna mai davvero decollata – c'è uno stato un vero e proprio crollo con sole 2,2 milioni di somministrazioni e soprattutto soltanto il 10,2% degli over 6o protetti dal vaccino, molto lontano dal target minimo indicato dall'Oms del 75 per cento. Un record negativo assoluto in Europa visto che come sottolinea I-Com “tra gli over 60 in Francia, ad esempio, il tasso di copertura è del 26,5%, in Spagna è del 46,1% e nel Regno Unito del 61, 5%”. Anche nei primi mesi del 2024, le somministrazioni in Italia sono diminuite ulteriormente del 60% rispetto all'anno precedente, “con ripercussioni sul numero di casi e di ricoveri che si sono già registrati nei mesi estivi dell'anno in corso e che destano ora preoccupazione per l'imminente stagione invernale”, avverte ancora I-Com.

Il costo delle ospedalizzazioni

Ma veniamo all'impatto economico. Nel 2023, anno in cui il Covid è diventato endemico, si sono registrati oltre un milione di giorni di ricovero (1.175.272 per l'esattezza) a causa del virus, dei quali più di 41.000 giorni di terapia intensiva: “Questi ricoveri – avverte lo studio – hanno generato una spesa totale di oltre i 900 milioni nel solo 2023, con la maggior parte di questi costi che sono riconducibili ai pazienti non vaccinati. Si stima, ad esempio, che circa il 70% dei costi delle terapie intensive, pari a circa 50 milioni, avrebbe potuto essere evitato se tali pazienti fossero stati vaccinati”. Anche nei primi mesi del 2024 “la quota di costi riconducibili ai pazienti non vaccinati rimane la più impattante”, mentre la scorsa estate si è registrata un picco di contagi e di ricoveri, “con un conseguente aumento dei costi ad essi collegati (+90% su base annua)”. Lo studio sottolinea poi come per la popolazione over 60, “un tasso di vaccinazione simile a quello spagnolo avrebbe potuto ridurre la probabilità di ricovero fino al 52%”. Del resto diversi studi evidenziano come “almeno il 50% degli ospedalizzati e, in particolare, oltre il 70% dei ricoverati in terapia intensiva risultano essere non vaccinati”.

Il peso economico della perdita di produttività

Fin qui i costi diretti. Lo studio ha infatti messo sotto la lente anche i costi indiretti e in particolare le assenze per malattia, quarantena o ricovero che “hanno provocato un aumento dell'assenteismo e una riduzione della produttività, con conseguenze negative per l'economia nazionale”. A cui si aggiunge anche “la gravosa conta dei decessi tra le persone in età lavorativa che, oltre a rappresentare una tragedia umana, hanno privato la società di personale con esperienze e competenze preziose, aggravando ulteriormente le perdite economiche”. Si tratta di una “perdita temporanea di produttività” stimata a 107 milioni nel solo 2023, e una perdita totale causata dai decessi, ai quali corrispondenti anni di perdita di contributi e produttività per il sistema economico, che “ammonta a 610 milioni per lo stesso anno”. Numeri che fanno lievitare il costo complessivo della mancata vaccinazione a più di 1,6 miliardi. E che tra le altre cose fanno raccomandare a I-com di affrontare di petto la fase endemica con massicce campagne di informazione trattando il Covid alla stregua dell'influenza e anzi suggerendo lo sviluppo di un unico vaccino influenza-Covid.



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