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Summit del Futuro e Marcia della Pace: l’invito a essere protagonisti del cambiamento



di Flavio Lotti
presidente della Fondazione PerugiAssisi per la Cultura della Pace

Al termine di questa settimana, il 22 e 23 settembre 2024 si svolgerà a New York, nel palazzo di vetro dell'Onu, il “Summit del Futuro”, un importante evento mondiale che riunirà tutti i capi di stato e di governo. L'idea centrale del Summit, avanzata dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, è che l'umanità sta affrontando una serie di sfide senza precedenti che possono essere risolte solo attraverso la cooperazione globale. “I rapidi progressi della tecnologia e della scienza contengono la promessa di un futuro migliore, più pacifico e prospero per le persone e il pianeta”, si legge a grandi lettere nel sito dell'Onu. “Eppure, in un mondo interconnesso e in rapido mutamento, non stiamo tenendo il passo con i rischi e le opportunità emergenti. Allo stesso tempo, siamo alle prese con molteplici conflitti e un'escalation di tensioni geopolitiche, con l'aumento delle disuguaglianze e della sfiducia, con il blocco dei progressi verso gli Obiettivi di sviluppo sostenibile e la soluzione dell'emergenza climatica. Come comunità globale, noi siamo davanti a scelte cruciali.”

Insomma, il momento è davvero critico e il buon senso ci suggerisce di riaprire i nostri occhi sul mondo e sul futuro. Per preparare questo Summit, i diplomatici dei capi di stato e di governo hanno negoziato un “Patto per il Futuro” e due allegati: la “Dichiarazione sulle future generazioni” e il “Global Digital Compact”. Tutti questi documenti (che sono già scaricabili dal sito dell'Onu) verranno approvati in apertura dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, domenica 22 settembre. Poi ascolteremo gli interventi dei capi di stato e di governo e capiremo ancora meglio le loro intenzioni. Ma la storia non finisce qui. Il futuro dell'umanità e del pianeta è troppo importante per essere lasciato tra le mani dei capi di stato e di governo. Per quanto altisonanti possano essere gli impegni che decideranno di assumersi a New York, sappiamo che la loro attuazione dipenderà in massima parte dalla pressione che sapranno esercitare i cittadini ei popoli di tutto il mondo.

Il Summit del futuro dell'Onu aprirà un dibattito mondiale in cui dobbiamo sentirci tutti coinvolti. Trasformare il futuro oggi prevedibile, rendere migliore per tutti e scongiurare il peggio che sembra arrivare è una grande sfida che deve vedere il coinvolgimento e l'impegno delle persone di tutto il mondo. In Italia, questo lavoro è già iniziato da alcuni anni sollecitando la partecipazione attiva delle giovani generazioni, partendo dalle scuole e dalle Università, con un programma di “Future Literacy”, di alfabetizzazione al futuro che l'anno scorso ha dato vita al Programma nazionale di educazione civica “Trasformiamo il futuro. Al ritmo. Con la cura”. Migliaia di studenti e insegnanti sono stati chiamati a riflettere sul futuro, a lavorare con il futuro, a immaginarlo ea inventarlo, ad affrontare le sfide aperte, a capire cosa è meglio fare oggi per costruire un domani migliore, a diventare protagonisti della propria vita e del proprio tempo. Incontrando oltre 6000 di questi ragazzi e ragazze, lo scorso 19 aprile, Papa Francesco ha detto: “La convocazione di questo Summit mondiale ci ricorda che tutti siamo interpellati dalla costruzione di un avvenire migliore e, soprattutto, che dobbiamo costruirlo insieme! Non possiamo solo delegare le preoccupazioni per il mondo che verrà e per la risoluzione dei suoi problemi alle istituzioni deputate e a coloro che hanno particolari responsabilità sociali e politiche. È vero che queste sfide richiedono competenze specifiche, ma è altrettanto vero che esse ci riguardano da vicino, toccano la vita di tutti e chiedono a ciascuno di noi partecipazione attiva e impegno personale.”

Venerdì 30 agosto, con 764 docenti e dirigenti scolastici di 438 scuole, ha preso il via “Immagina”, il nuovo “Programma nazionale di Educazione Civica per la formazione di giovani costruttrici e costruttori di pace …sui passi di Francesco” che accompagnerà gli alunni e studenti in un nuovo percorso di alfabetizzazione al futuro. Il prossimo 20 settembre, 40 giovani dai 18 ai 30 anni, daranno il via ad Assisi al “Cantiere dei Giovani Costruttori di Pace” che, partendo dall'analisi del “Patto per il futuro” dell'Onu, daranno avvio ad un percorso, alla Don Milani, di formazione e scrittura collettiva di una loro “Dichiarazione dei giovani per il futuro”. E poi, sabato 21 settembre, Giornata mondiale della Pace e vigilia del Summit del Futuro dell'Onu, sempre ad Assisi si aprirà un nuovo “cantiere di pace e di futuro” che vuole far crescere il movimento dei cittadini e delle istituzioni che si oppongono alla guerra e alla corsa al riarmo. L'idea è che ogni città e ogni scuola possa diventare un “cantiere di pace e di futuro” e che la rete di questi cantieri possa far crescere una nuova generazione di costruttori e costruttori di pace. Chi ci crede si faccia avanti.





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