Istruzione

50mila ragazzi “reclusi” per colpa di cellulari e social: Valditara lancia l'allarme e propone un'alleanza scuola-famiglia – Orizzonte Scuola Notizie


“Circa 50mila ragazzi hanno abbandonato la scuola per rifugiarsi in un mondo virtuale fatto di cellulari e social media, isolandosi per mesi nelle proprie stanze”.

È il grido d'allarme lanciato dal Ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditaradurante la trasmissione 'Porta a Porta' su Rai 1. Un fenomeno drammatico, definito dal Ministro come una vera e propria “dipendenza da strumenti di distruzione di massa”che non può lasciare indifferenti.

Il problema, originario del Giappone, sta rapidamente dilagando in tutta Europamettendo in luce la fragilità di una generazione sempre più succube del fascino digitale. Valditara sottolinea l'impotenza di molti genitori di fronte a questa nuova forma di dipendenza, evidenziando la necessità di un'azione coordinata e incisiva.

La ricetta del Ministro? Una grande campagna di sensibilizzazione contro l'abuso di smartphone e social network, soprattutto tra i più piccoli. “Dare un cellulare in mano a un bambino di 7-8 anni può avere effetti devastanti“, afferma Valditara, sottolineando l'importanza di un'educazione digitale consapevole che parta dalle scuole e coinvolga attivamente le famiglie.

L'obiettivo è chiaro: ricostruire un'alleanza educativa solidale tra scuola, genitori e studentiper arginare la deriva digitale e restituire ai giovani la libertà di un'adolescenza vissuta nel mondo reale, non solo in quello virtuale.

Hikikomori: quando l'isolamento diventa una prigione

Gli hikikomori sono un fenomeno sociale originario del Giappone, che indica persone che decidono di ritirarsi dalla vita sociale per lunghi periodi, isolandosi nelle proprie abitazioni, spesso nelle loro camere, evitando qualsiasi contatto con il mondo esterno, ad eccezione di quello virtuale.

Sebbene non esista una diagnosi medica ufficiale, l'hikikomori è riconosciuto come una condizione complessa, influenzata da fattori sociali, culturali e psicologici.

Tra le cause scatenanti si annoverano:

  • Pressione sociale e scolastica: il sistema scolastico e lavorativo giapponese, estremamente competitivo e gerarchico, può generare ansia e stress, spingendo alcuni giovani al ritiro sociale.
  • Difficoltà relazionali: timidezza, introversione, bullismo e difficoltà a stabilire relazioni interpersonali possono contribuire all'isolamento.
  • Influenza della tecnologia: l'avvento di internet e dei videogiochi ha facilitato l'isolamento sociale, offrendo un rifugio virtuale dalla realtà.

Gli hikikomori trascorrono la maggior parte del tempo in attività solitarie come navigare in internet, giocare ai videogiochi, guardare la televisione o leggere manga. La durata del ritiro può variare da pochi mesi ad anni, con conseguenze devastanti sulla salute fisica e mentale.

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