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Truppe verso Nord ed Hezbollah decimati: ecco la nuova fase della guerra




Cosa stava accadendo in Libano in queste ore resta un mistero: ogni ipotesi fatta dal pomeriggio di ieri, infatti, sembra essere smentita dagli accadimenti di qualche ora dopo. Dai cercapersone ai pannelli solari, nelle ultime 24 ore nel Paese dei cedri sta esplodendo ogni genere di dispositivo. Il ministero della Salute libanese ha aggiornato il bilancio della seconda serie di esplosioni: si contano 14 morti e più di 450 feriti, che si aggiungono ai 12 morti e quasi 2.800 feriti di ieri. Ma come è stato possibile? E soprattutto, perché?

Una nuova fase della guerra per Tel Aviv

Più facile rispondere alla seconda di queste domande: l'attenzione di Israele si sta spostando da Gaza verso il fronte settentrionale ed il confine con il Libano dal momento che sta iniziando una “nuova fase” della guerrasecondo il ministro della Difesa israeliano, Il galante Yoav.Credo che siamo all'inizio di una nuova fase di questa guerra e dobbiamo adattarci“, ha aggiunto Gallant, ribadendo che gli obiettivi di Israele nel nord sono “chiari e semplici: riportare gli abitanti nelle loro case in sicurezza“.

Del resto, lunedì scorso il gabinetto di sicurezza israeliano aveva votato per aggiungere un altro obiettivo di guerra al conflitto in corso con Hamas e Hezbollah: garantire il rientro in sicurezza alle proprie case dei residenti delle comunità lungo il confine settentrionale. Non ne aveva fatto mistero Gallant, affermando che l'unico modo per consentire ai residenti di tornare a casa è”attraverso un'azione militare“.

Perchè ora?

Difficile comprendere perché sia ​​stato scelto proprio questo momento. Le due teorie che circolano da questa mattina fra gli analisti sostengono, una, l'inizio di una nuova fase, l'altra è che Israele non intendeva necessariamente mettere in atto il suo piano proprio in questo momento, ma si è trovato costretto dalla possibilità che il complotto contro Hezbollah stessi per essere svelato. L'effetto immediato di questi due giorni di esplosioni è, tuttavia, forse la risposta più importante: Tel Aviv voleva paralizzare i procuratore iranianoin parte fisicamente, in parte tagliando le loro comunicazioni con l'esterno e all'interno. Senza dimenticare poi l'effetto panicoche quest'oggi porta a sospettare di qualsiasi oggetto di uso comune.

Paralizzare le comunicazioni dei miliziani di Dio potrebbe, in questo momento, far desistere il gruppo a lanciare altri attacchi transfrontalieri. Oppure l'attacco simultaneo ha come unico fine quello di teleindurre un silenzio radio all'interno del Libano, funzionale all'avanzata israeliana. Di quest'ultima vi sarebbero già le prime avvisaglie. Questa mattina, la 98a divisione dell'Idf è stata schierata nel nord di Israele, dopo aver combattuto per mesi nella Striscia di Gaza. “Non abbiamo dimenticato gli ostaggi e non abbiamo dimenticato i nostri compiti nel sud. Questo è il nostro dovere e lo stiamo svolgendo allo stesso tempo“, ha tuonato in proposito il ministro Gallant.

La reazione in Libano

Il Libano, intanto, si prepara a”possibili scenari” di guerra con Israele. Lo ha detto il premier ad interim libanese, Najib Mikatidopo una riunione della Commissione la gestione delle crisi e dei disastri, mentre in tutto il Paese continuano le esplosioni. Il capo della Commissione, il ministro dell'Ambiente Nasser Yassin, ha affermato che in vista di un attacco a Israele si stanno approntando rifugi per la popolazione e che ci sono un centinaio di scuole a disposizione. Quanto alle scorte di cibo, secondo Yassin “sono sufficienti per oltre tre mesi e una nave con 40mila tonnellate di cereali e farina sta per arrivare in Libano“.

Con il panico che dilaga, cresce anche il clima di sospetto: alcune persone hanno lanciato sassi contro mezzi delle forze dell'Unifilare – le missione delle Nazioni Unite – nei pressi della città di

Tiro. Si riferisce all'emittente Al Jazeeraprecisando che gli assalitori ritengono che Unifil abbia”monitorato obiettivi appartenenti alla resistenza (Hezbollah, ndr) durante il loro pattugliamento“.



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