Mirella Gregori, audizione in modalità segreta per “l’uomo del citofono”. L’amica di Emanuela Orlandi: “La aspettammo due ore”
Audizione in modalità segreta per Alessandro De Lucaex compagno di scuola di Mirella Gregorila giovane scomparsa il 7 maggio 1983, convocato oggi per essere ascoltato dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulla scomparsa di Mirella e di Emanuela Orlandi, la cittadina vaticana sparita poche settimane dopo, il 22 giugno 1983. In apertura di seduta il presidente della Commissione Andrea De Priamo ha riferito la richiesta dell'auditorio di non farsi riprendere dalle telecamere del circuito interno nemmeno i pochi istanti prima dell'inizio dell'audizione e di secretare le sue dichiarazioni.
La Commissione aveva convocato l'ex compagno di scuola di Mirella per fare luce su alcuni passaggi e per chiarire il 'giallo' del citofono legato a un sedicente Alessandro che citofonò a casa della ragazza l'ultimo giorno in cui la famiglia la vide. La sorella di Mirella, Maria Antonietta Gregori, raccontò anche davanti all'organismo parlamentare: “Alessandro ha citofonato a mia sorella e non si sa se fosse veramente lui o qualcuno che ha usato il suo nome”.
“Nei giorni precedenti quel maledetto 7 maggio 1983 – ha detto sempre Maria Antonietta Gregori in una intervista tv -, eravamo seguiti e pedinati tutti noi della famiglia; lo fecero per pianificare bene il rapimento. Non a caso, chi quel giorno invitò Mirella a scendere in strada, prima di citofonare aspettato che mio padre rientrasse a casa dal lavoro. Il rapitore oi rapitori di Mirella attesero almeno 10-15 minuti dopo il rientro di papà prima di citofonare Tutto questo è confermato anche dalla testimonianza di Simona, un'amichetta di Mirella disse che qualche giorno prima erano state seguite, pedinate e poi avvicinate da una macchina a Santa Maria Maggiore gli occupanti dell'auto chiamarono Mirella che però tirò dritto visto che non era una ragazza facile”.
La Commissione ha ascoltato anche Gabriella Giordaniamica di Emanuela Orlandi. “La stavamo aspettando in gruppo e mi ricordo che non è arrivata, abbiamo atteso un paio di ore e non è arrivata. La stavamo aspettando sul Lungotevere, lei usciva da musica e doveva venire da noi per tornare a casa tutti insieme”, ha detto . Emanuela infatti era attesa dopo la scuola di musica dal gruppo di amici, tra i quali anche la “sorella Cristina”, ma non si presentò all'appuntamento.
“Da lì sono iniziate le vicissitudini che si sanno”, ha raccontato.
Con Emanuela “eravamo amiche – ha continuato – mio padre lavorava con il papà e ci siamo conosciuti nel gruppo di Sant'Anna; per un paio di anni prima della sua scomparsa ci siamo visti parecchie volte specialmente la domenica in chiesa e il sabato pomeriggio per le prove di canto”.