Istruzione

Francia, una mega-squadra per un governo piccolo piccolo: 38 ministri con Barnier. La sinistra in piazza contro la scelta di Macron – Il Fatto Quotidiano


Trentotto ministri per un governo che almeno sulla carta è il più debole della storia recente della Francia. L'Eliseo ha annunciato la squadra dell'esecutivo che sarà guidata da Michele Barnierex commissario europeo, politico di centrodestra, con una lunghissima esperienza, scelto dal presidente della Repubblica Emmanuel Macron come via d'uscita dopo le elezioni di giugno quando nessuno dei tre schieramenti (di sinistra, di destra e di centro) ha raggiunto la maggioranza assoluta.

Ad elencare i nomi dei ministri è stato il segretario generale dell'Eliseo, Alessio Chi siamo. All'Economia, Finanza e Industria andrà Antonio Armand33 anni, eletto con Renaissance, il partito di Macron. Il nuovo ministro degli Esteri sarà Jean-Noël Barrot41 anni, membro di MoDem (Movimento Democratico), l'ultimo partito a dare il via libera al governo. Al ministero dell'Interno andrà Bruno Vendita al dettagliotra i leader dei Repubblicani, cioè ciò che resta del partito neogollista. Alla Difesa viene confermato Sebastiano Lecornuanche lui di Renaissance, già ministro nei due governi di espressione quasi esclusivamente macroniana dei premier Elisabetta portato e Gabriel Attale. Un nome che fa il suo grande ritorno dopo le glorie nelle stagioni di Nicolas Sarkozy è quello di Rachida Dati che riprende il posto di comando alla Cultura, già suo da gennaio: era stata espulsa dai Repubblicani proprio per questo. In precedenza, sotto Sarkò, era stata ministra della Giustizia. La ministra della Salute sarà Geneviève Darrieussecqanche lei centrista di Modemquello della Giustizia è invece Didier Migaudoun altro politico di lunghissimo corso, ex socialista, finora presidente dell'Alta Autorità per la Trasparenza nella Vita Pubblica, in passato finito anche in un totopremier sempre sotto la presidenza di Macron perché poteva “attrarre ex socialisti” (Giustizia). Il portavoce del governo sarà Maud Bregeongiovane portavoce di Renaissance oltre che deputata per il partito macroniano, che si era contraddistinta per alcune affermazioni sui legami tra immigrazione e sicurezza. Macron ha convocato il nuovo governo per il primo consiglio dei ministri lunedì pomeriggio. “Una squadra, subito al lavoro” si limita a twittare Barnier.









Tutto questo succede nella giornata in cui migliaia di francesi sono scesi in piazza in diverse città del Paese per denunciare un'esecuzione ritenuta troppo a destra, in contraddizione con l'esito del voto anticipato – chiamato dal presidente Macron – quando il cartello di sinistra Nuovo Fronte Popolare si piazzò primo (ma senza maggioranza assoluta), davanti ai macroniani e al Rassemblement National di Marine Le Pen. I Républicains, il partito neogollista da cui proviene lo stesso Barnier, arrivarono soltanto quarti. Gli elettori di sinistra si sono manifestati a Parigi e in almeno una cinquantina di altre città, tra cui Marsiglia, per protestare contro il governo “Macron-Barnier” ritenuto “illegittimo”. «Sono qui perché quanto sta accadendo non corrisponde a ciò per cui ho votato. Il primo ministro rappresenta un partito (Les Républicains) che non ha ottenuto quasi nulla alle elezioni. Sono preoccupata e arrabbiata. A cosa serve votare? protesta Violetta alla Borgognonastudentessa di cinema di 21 anni, intervistata dall'agenzia Francia Stampa in piazza della Bastiglia. Puro il verde Francois Vermorel è in piazza per denunciare quello che ritiene un “colpo di Stato democratico deciso da Macron, che merita una risposta di piazza”. E teme, in particolare, l'arrivo al ministero dell'Interno del falco Vendita al dettaglionoto per la sua linea dura sull'immigrazione, che accusa di “razzismo” e di omofobia”. “Non è per questo che la gente ha votato a giugno”, deplora Vermorel. Le odierne manifestazioni, dopo quelle del 7 settembre, hanno ottenuto l'adesione di una parte dei partiti della gauche (Francia Insoumise ed ecologista), oltre ad altre associazioni come Pace verde, Unione studentee Collettivo diritti delle donne. L'odierna partecipazione è stata tuttavia meno massiccia del previsto, soprattutto in provincia. UN Marsigliasi sono manifestati nel 2.200 contro i 3.500 del 7 settembre, 400 a Bordeaux, 200 ad Angouleme e Nantes e un centinaio a Strasburgo.

E a destra? Se al momento della nomina di Barnier si era percepito che il Riassemblaggio di Le Pen si potrebbe pensare a un'astensione per permettere la partenza di un governo di minoranza, o le parole del segretario Giordano Bardella si fanno più dure: “Questo 'nuovo' governo indica il ritorno del macronismo attraverso una porta di servizio. Ciò che i francesi hanno democraticamente sancito, per due volte, non può essere riportato indietro attraverso deplorevoli giochi di apparato e calcoli politici. Si tratta quindi di un governo che non ha futuro“.

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