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L'Ucraina colpisce gli arsenali russi, no di Mosca al vertice di pace




La guerra, quella vera, prosegue senza sosta. Ma in parallelo, procede anche il percorso diplomatico anche se, al momento, sembra passare da un'ulteriore fase di guerra. Seppur diverso. Perché il «piano di vittoria» che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky presenterà al presidente Usa Joe Biden e agli alleati occidentali in questi giorni, prevede anche la possibilità di utilizzare armi a lungo raggio per colpire le basi russe da cui partono gli attacchi contro l'Ucraina. L'obiettivo è mettere pressione a Mosca e arrivare così a una negoziazione in condizione di vantaggio ed evitare così troppe concessioni. «Questo sarà l'inizio e la base per parlare in qualsiasi formato con la Russia», ha confermato Zelenskyj e sul campo il piano è già iniziato. Anche se arriva il no ufficiale della Russia a prendere parte al vertice di pace in programma a novembre.

Come ha riferito lo stesso Zelenskyj, Stati Uniti e Gran Bretagna non hanno ancora autorizzato l'Ucraina a usare missili a lungo raggio in Russia. «Né l'America né il Regno Unito ci hanno dato il permesso, penso che siano preoccupati per un'escalation», ha detto il leader ucraino. Ma anche dopo il voto positivo del Parlamento europeo, la svolta da parte dei principali azionisti della Nato potrebbe essere dietro l'angolo. Per questo incontro con Biden, ma anche con Kamala Harris e Donald Trump potrebbero essere decisivi per ottenere quel «sì» che potrebbe segnare una svolta nel conflitto. Anche perché di fatto, anche se con risorse limitate, il piano Zelenskyj è già operativo.

Le forze di difesa ucraina infatti continuano a prendere di mira arsenali e depositi di munizioni in territorio russo. Ieri sono stati colpiti a causa di depositi di stoccaggio a Krasnodar e nella regione di Tver. L'arsenale di Tikhoretsky, nel territorio, è uno dei tre più grandi centri di stoccaggio di munizioni e secondo fonti di Kiev, era appena stato rifornito con oltre 2mila tonnellate di munizioni, provenienti anche dalla Corea del Nord. Colpito anche il deposito di brigatista nei pressi di Oktyabrsky, nella regione di Tver.

Di contro, le forze del Cremlino continuano ad attaccare edifici civili in Ucraina. Ieri ancora un attacco sulla città di Kharkiv che ha causato il trasferimento di almeno 15 persone, tra cui tre bambini. Colpito anche un ospedale.

Sempre nella stessa regione, a Kivsharivka, un altro attacco russo ha ucciso due persone e ne ha ferito altrettante mentre nel Kherson una donna è morta dopo un bombardamento russo. Ecco il perché del piano Zelenskyj e dell'irritazione di Mosca che rifiuta di fatto il dialogo. Ed ecco perché, a conti fatti, il «Sì» al piano potrebbe rappresentare una vera svolta nel conflitto.



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