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Appello per la pace e ius scholae, concluso il Consiglio permanente della Cei



«Non hanno parlato del referendum sulla cittadinanza che ha raggiunto, in tempo record, le 500mila firme necessarie per l'ammissione, ma «sul tema della cittadinanza la Cei ha sempre assunto un orientamento favorevole, in particolare al cosiddetto ius scholae». Monsignor Giuseppe Baturi, segretario generale della Cei, durante la conferenza stampa conclusiva del Consiglio permanente parla anche di immigrazione. Scosso anche dalla strage avvenuta a Nuoro, ha poi aggiunto, su questo punto che «sono tragedie che lasciano veramente senza parole tanto più che accadedono in contesti vocati alla fiducia, all'amore reciproco, la questione educativa è la questione di imparare ad amare cioè imparare ad accogliere l'altro, a rispettare l'altro, a far compagnia all'altro». La questione educativa, ha aggiunto, «si pone nei termini già detti dal Vaticano II: è necessario guardare ai giovani e al futuro trasmettendo ragioni di vita e di speranza perché i giovani che commettono questi crimini è come se non abbiano il futuro davanti a sé , come se non abbiano una ragione per percorrere anche strade difficili. È un problema sociale, non si tratta soltanto del destino dei singoli perché una società che non sa trasmettere i valori della convivenza nel luogo più elementare che è la famiglia, è una società che va in crisi».

La questione educativa sarà affrontata anche nella prima assemblea sinodale prevista per novembre. In vista dell'appuntamento sono stati approvati i Lineamenti, elaborati sulla base dell'ascolto e del discernimento compiuti nei tre anni di Cammino sinodale sia nelle Chiese locali che all'interno del Comitato del Cammino sinodale, tenendo conto degli apporti offerti dalla 79 Assemblea Generale della CEI. I Lineamenti, si legge nel comunicato finale, «tracciano le condizioni di possibilità perché le comunità ecclesiali siano più snelle, più missionarie e più accoglienti». SI tratta di agire su tre nuclei: «il rinnovamento della mentalità ecclesiale e delle prassi pastorali; la formazione alla fede e alla vita; la corresponsabilità. Il tutto nell'orizzonte missionario, nello stile della prossimità».

La prima Assemblea sinodale – attraverso gli oltre mille delegati – «avrà il compito di elaborare alcune proposte, a partire dalle traiettorie individuate nei Lineamenti, che saranno poi riconsegnate alle Chiese locali in vista della seconda Assemblea sinodale che si svolgerà dal 31 marzo al 4 aprile 2025». Infine il segretario della Cei ha parlato di una riforma della Chiesa italiana che dovrebbe avvenire entro un anno.

Il consiglio permanente, inoltre, ha rivolto un forte appello per la pace. «Continuiamo a vedere vite spezzate, famiglie segnate dal dolore, bambini sconvolti dalla violenza e dalle lacrime», dicono i vescovi. «Case, scuole e ospedali rasi al suolo, città rese deserto. Una umanità ferita chiede pace e giustizia. È compito di ciascuno invocare la pace e operare nella vita di ogni giorno nel segno della Fratelli tutti; è dovere dei governanti assicurare la pace ai popoli della Terra».





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