Istruzione

Giudizi sintetici alla scuola primaria, Corlazzoli boccia la riforma: “Un netto passo indietro. Un capriccio di pochi che non tiene conto delle esigenze della scuola” – Orizzonte Scuola Notizie


La riforma della valutazione alla primaria, approvata dalla Camera dei deputati, ha suscitato molte critiche e preoccupazioni tra gli esperti del settore. La decisione di reintrodurre i giudizi sintetici, come “ottimo”, “buono”, “sufficiente”, “insufficiente” e “gravemente insufficiente”, è stata vista come un passo indietro per la scuola italiana.

Secondo Alex Corlazzoli, docente e giornalista, su Il Fatto Quotidiano, la decisione è stata presa senza alcun coinvolgimento di docenti e pedagogisti, e senza considerare le conseguenze che potrebbero avere sulla qualità dell'istruzione. La riforma del 2020, che aveva introdotto un sistema di valutazione più descrittivo e meno sintetico, era stata il risultato di un lungo processo di discussione e di sperimentazione, e aveva ricevuto il sostegno di molti esperti del settore.

La decisione di abrogare il comma 2 bis dell'articolo 1 del Decreto Legge 22/2020, che aveva introdotto il sistema di valutazione descrittivo, è stata vista come un “capriccio” di pochi, che non tiene conto delle esigenze e delle necessità della scuola italiana.

La valutazione, infatti, non dovrebbe essere solo un modo per certificare o attestare le conoscenze degli studenti, ma anche un modo per descrivere il loro percorso di apprendimento e per dare valore alle loro esperienze.

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