Notte da incubo a Genova: scontri prima e dopo il derby, 38 i feriti tra ultras e forze dell’ordine
Pesante il bilancio dopo la stracittadina di ieri. Sino a notte fonda il quartiere di Marassi ha vissuto ore di terrore
Trentotto feriti, fra ultras (dodici persone) e forze dell'ordine (ventisei agenti, di cui quindici poliziotti e undici carabinieri), tutti medicati e refertati fra ieri notte e stamattina, negli ospedali Galliera e San Martino di Genova. È pesantissimo il bilancio degli incidenti fra ultras genoani e sampdoriani, che dopo le prime avvisaglie avvenute dopo l'ora di pranzo in zona-Ferraris, sono proseguiti in modo più violento al termine del derby, sin quasi alle due di notte, con cassonetti rovesciati , agguati e piccoli incendi, creando il panico in città. Almeno cinquecento persone hanno partecipato agli scontri e la polizia ha dovuto far uso dei mezzi con gli idranti (non succedeva dai giorni del G8) per disperdere i violenti.
l'antefatto
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Intorno alle 14 di ieri, quando le avanguardie delle tifoserie si sono recate allo stadio per sistemare gli striscioni del derby, c'erano stati i primi tentativi di contatto, con la polizia che si è frapposta fra i gruppi evitando guai peggiori, anche se tre gli agenti erano rimasti feriti. Situazione poi relativamente tranquilla sino al termine della partita, ma l'esposizione nella gradinata rossoblù da parte dei genoani degli striscioni sottratti nel maggio scorso nella sede dei tifosi blucerchiati ha riacceso gli animi. Inutile il tentativo delle forze dell'ordine, in sede di prefiltraggio e filtraggio, di bloccarne l'ingresso in curva. Evidentemente gli striscioni erano all'interno del Ferraris da tempo. Dopo il 23, però, la situazione si è complicata: alcuni gruppi di sampdoriani, con il volto coperto, armati di spranghe, bastoni, bottiglie di vetro e fumogeni hanno tentato a più riprese il contatto con i genoani, a loro volta pronti allo scontro . Oltre quattrocento agenti in assetto antisommossa hanno lavorato a lungo per allontanare i violenti. Molte persone sono state identificate, più riprese le vie intorno allo stadio sono state chiuse al traffico durante gli scontri. Danni sono stati registrati alle auto dei residenti parcheggiate in zona. Soltanto dopo le due di notte l'emergenza è rientrata, mentre l'elicottero della Polizia di Stato giunto da Firenze per controllare la situazione dall'alto ha continuato a pattugliare il cielo di Genova.
l'indagine
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In queste ore si stanno analizzando in Questura i filmati degli scontri per risalire ai responsabili e provvedere ad eventuali arresti in flagranza differita oa nuovi Daspo. Sono già 144 i soggetti daspati delle due tifoserie genovesi, in virtù di precedenti indagini. Ma c'è attesa anche per capire quali saranno i provvedimenti in arrivo da Questore e Prefetto, che avevano preannunciato il pugno duro nel caso in cui il derby avesse fatto scatenare una guerriglia urbana. Cosa che poi, nonostante gli appelli, si è verificata. Genoa e Samp rischiano limitazioni nelle prossime trasferte delle rispettive tifoserie, anche se a pagare le conseguenze degli scontri sarebbero in quel caso la maggioranza (corretta) rossoblucerchiata, che ha vissuto un derby da applausi (loro sì) a dir poco perfetto sul piano del comportamento . Il quartiere di Marassi ha vissuto ieri ore di terrore, con negozi chiusi in anticipo, strade blindate e un tappeto di vetri in molte vie intorno allo stadio a ricordare gli scontri. Una situazione inaccettabile. Anche perché a preoccupare le forze dell'ordine c'è puro un altro aspetto: il rischio di contatti fra genoani e doriani, dopo i fatti di maggio, resta comunque altissimo, nonostante un bel derby sia andato in archivio.
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