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Oggi “Antics” degli Interpol compie 20 anni


La luce rossa su sfondo nero di “Turn On The Bright Lights” di due anni prima aveva fatto innamorare di questi ragazzi di New York, eleggendoli quasi automaticamente a portabandiera del movimento cosiddetto rinascita post-punk.

Erano attesi alla conferma gli Interpol con il loro secondo album: conferma che arriverà puntuale.

Tutti li aspettavano insieme a quelle atmosfere notturne, profonde, malinconiche che avevano caratterizzato l'esordio, ma è già dall'apertura demandata a “No Exit” che abbiamo le prime avvisaglie: quello che solitamente potrebbe essere un pezzo di chiusura, un solenne commiato , è invece un'apertura. Il buio, almeno quello profondo, sembra alle spalle, si va incontro ad un nuovo inizio: “Non andremo in città, andremo in città” canta il con la faccia da bambino frontman Paolo Bankscon quella voce che ha tutti i crismi per riportare alla mente i momenti più memorabili del post-punk anni '80, ma che ora vira decide sulla strada che non disdegna affatto la prevalenza della componente melodica.

Si riparte e filtra la luce, il suono si fa, senza snaturarsi, più pieno, affascinante, elegante come i loro interpreti.

Carlos D (la cui successiva dipartita, a detta di molti, segnerà una perdita artistica fondamentale per la band) piazza l'innesco di basso perfetto, semplice quanto baldanzoso ed indimenticabile in “Evil”, ed il canovaccio si fa evidente: la parte strumentale, per quanto ancora minimo al netto di qualche arricchimento dato dalla tastiera, apre il ventaglio e prende spazio ed aria, il lavoro di Fogarino sulle pelli è meticoloso e volutamente ricercato, Kessler tesse le tele di chitarra schematico, tra crescendo fatti di pennate ed arpeggi semplici, ma precisi e pulsanti.

Meno tagliente, meno spigoloso e secco dell'esordio, il suono si fa più magnetico, caldo e coinvolgente, senza però perdere l'animo di tenebrosa e triste desolazione, quell'approccio nervoso e meccanico, che renderà la band newyorkese termine di paragone del settore per gli anni a venire: pezzi come “Slow Hands” e “C'mere” faranno del trasporto il loro tratto distintivo.

La luce è accesa, in tutti i sensi, sugli Interpolche oltre i fan conquisteranno anche il mercato: l'album raggiungerà la vetta della I migliori album indipendenti degli Stati Unititoccherà piazzamenti di rispetto in lungo ed in largo per il mondo, e sarà Disco d'Orotra gli altri, in UK e USA

Interpol – Stranezze
Dati di pubblicazione: 27 settembre 2004
Tracce: 10
Lunghezza: 41:39
Etichetta: Matador
Produttori: Interpol, Peter Katis

Elenco delle tracce:

1. Nessuna uscita
2. Male
3. Narrazione
4. Portati in crociera
5. Mani lente
6. Nemmeno la prigione
7. Pervertito pubblico
8. Vieni qui
9. Durata dell'amore
10. Un tempo per essere così piccoli



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