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Sinner e il doping: cosa rischia dopo il ricorso della Wada


Dalla positività al Clostebol ai ricorso contro l'assoluzione da parte della Wada (World Anti Doping Agency), ripercorriamo tutte le tappe del caso Jannik Sinner per capire cosa rischiare il numero uno del tennis. Già durante gli Us Open vinti dall'azzurro l'Agenzia aveva richiesto all'Itia (International tennis understanding agency) ulteriori documenti sulla questione.

Cosa accade dopo il ricorso della Wada: salvi i torni vinti

Scatterà un procedimento di arbitrato davanti al tribunale, che si concluderà con un'unica sentenza nel giro di cinque mesi. La Wada, che ha chiesto una squalifica da 1 a 2 anni, ha fatto sapere che l'eventuale sanzione non avrebbe carattere retroattivo. In pratica Sinner non perderebbe i tornei ei premi conquistati dal 10 marzo – dati della sua prima positività – a oggi. Un periodo in cui ha conquistato i tornei di Miami, Halle, Cincinnati e gli Us Open. Circa la posizione di n.1 del mondo, al momento sarebbe salva ma chiaramente nel giro di pochi mesi l'azzurro finirebbe per perderla.

La sentenza pro Sinner

Secondo la sentenza dell'Itia Sinner non ha assunto il Clostebol intenzionalmente, vista la quantità infinitesimale (meno di un miliardesimo di grammo) riscontrata nelle sue urine. La Wada dovrebbe dimostrare che Sinner era consapevole del rischio doping e che quindi sapeva che il suo preparatore Umberto Ferrara aveva in suo possesso il Trofodermin, la crema proibita usata poi a Indian Wells dal fisioterapista Giacomo Naldi per curare una ferita a un dito è finita nel corpo di Jannik dopo un massaggio senza guanti.

La contaminazione

Ma come è avvenuta la contaminazione? Ferrara aveva acquistato il farmaco il 12 febbraio scorso presso la farmacia “Santissima Trinità” di Bologna. Il 3 marzo Naldi, mentre cercava qualcosa all'interno della sua borsa da lavoro, ha rimediato una ferita al mignolo della mano sinistra, causata da un bisturi per togliere i calli. Nei giorni successivi il fisioterapista ha applicato sul taglio proprio il Trofodermin acquistato da Ferrara, avendo il farmaco proprietà cicatrizzanti e antisettiche. I successivi massaggi a Sinner hanno determinato una contaminazione transdermica, decisiva per la positività a un controllo antidoping durante il torneo di Indian Wells, lo scorso 10 marzo. Otto giorni dopo altra positività. Sinner è stato sospeso in via provvisoria, ma grazie all'immediato appello d'urgenza ha ottenuto la revoca immediata della sospensione. A Ferragosto il giudizio indipendente di Sport Decisions ha stabilito la contaminazione involontaria. Da parte di Sinner, in sintesi, non c'è stata colpevolezza o negligenza. Ma la questione non è affatto chiusa



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