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Gli attacchi aerei continuano: Beirut è una città sotto assedio. Bloccato anche l'aeroporto




La conferma arriva attorno alle 10: Hassan Nasrallah è stato ucciso venerdì nell'attacco aereo di Israele a Beirut. A dirlo le forze di difesa israeliane, in un comunicato nel quale il leader di Hezbollah viene descritto come un essere sanguinario e «il decisore centrale dell'organizzazione terroristica». Qualche ora ed ecco la resa dei miliziani: «Nasrallah si è unito ai suoi grandi e immortali martiri, di cui ha guidato il viaggio per quasi trent'anni», dice l'emittente di Hezbollah, Al Manar. Ieri Nasrallah è stato ricordato in tutto il Libano con spari in aria, mentre a migliaia sono scesi in piazza per gridare la loro rabbia contro Israele.

Il corpo senza vita del leader di Hezbollah, è stato rinvenuto e identificato ieri mattina. Con Nasrallah sono stati uccisi anche «un numero imprecisato di altri comandanti di Hezbollah», come avverte l'Idf, tra i quali anche Ali Karake, identificato come comandante del fronte meridionale di Hezbollah, e un vicecomandante della Guardia rivoluzionaria iraniana, il generale di Brigata Abbas Nilfrushan.

Il governo libanese ieri sera ha convocato una riunione straordinaria. L'esercito è schierato in tutta Beirut, gli incroci sono vigilati, la tensione è palpabile, i supermercati sono presi d'assalto per l'acquisto di beni di prima necessità, come pure gli sportelli bancomat. Gli ospedali nella periferia meridionale della città sono stati evacuati dopo i pesanti attacchi israeliani nella zona. A decine di migliaia fuggono, altri dormono per strada o in auto. I droni ronzano sopra la città mentre i caccia israeliani continuano a colpire obiettivi di Hezbollah in tutto il Libano. «Stiamo continuando a colpire ed eliminare i comandanti di Hezbollah», dice Daniel Hagari, portavoce militare israeliano, secondo cui «non è finita, Hezbollah ha altre capacità». Dalla serata di venerdì le forze di difesa israeliane avrebbero colpito circa 140 obiettivi di Hezbollah in Libano, tra cui decine di lanciarazzi puntati verso Israele e magazzini di armi e munizioni. Dal 16 settembre secondo il governo libanese gli attacchi aerei di Israele avrebbero provocato 1.030 morti.

Israele ha anche violato il sistema di controllo dell'aeroporto di Beirut. Gli aerei israeliani sorvolano l'area intorno allo scalo per impedire l'atterraggio di velivoli iraniani carichi di armi destinati a Hezbollah. Anche un volo di linea carico di passeggeri è stato dirottato altrove. La Commissione Europea e l'Agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa) raccomandano «di non operare all'interno degli spazi aerei di Libano e Israele».

Nel corso della giornata sono stati lanciati circa 90 razzi dal Libano verso Israele, e anche un missile lanciato dallo Yemen è stato intercettato poco dopo il suono delle sirene.

Nei prossimi giorni l'Iran inizierà la registrazione per l'invio delle sue truppe in Libano. «Possiamo inviare truppe in Libano – avverte l'ayatollah Mohammad Hassan Akhtari, vicepresidente dell'Iran per gli affari internazionali – per combattere contro Israele, proprio come abbiamo fatto nel 1981».



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