Embiid ha un obiettivo: arrivare sano alla postseason. E intanto ha perso 12-13 kg
Il camerunese dei Sixers: “In questa stagione mi concentrerò soprattutto su questo aspetto. Non mi importa nulla della corsa al Mvp”
C'è davvero tanta pressione sulle spalle di Joel Embiid. Questa per forza di cose deve essere la stagione nella quale le promesse fatte durante il training camp dovranno essere mantenute, ne va della “legacy” di un giocatore che, anche per una serie di circostanze poco fortunate, in carriera non è mai riuscito ad arrivare nemmeno alle Finali di Conference. Daryl Morey, il burattinaio dei 76ers, ha lavorato bene durante la offseason, soprattutto con l'acquisizione di Paul George, un cestista che sembra un complemento perfetto per le caratteristiche del gruppo di Nick Nurse, questa quindi sembra l'occasione migliore per Joel Embiid per piazzare un tanto atteso lungo cammino nella postseason.
la salute prima di tutto
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Il problema del Mvp del 2023 è però sempre lo stesso, dopo una stagione regolare di alto livello arrivano puntualmente i problemi fisici che cambiano le prospettive e le ambizioni per i 76ers nella postseason. Una costante della carriera del camerunese tanto che già da questo training camp il vero obiettivo di Embiid sembra essere quello della cura del corpo in modo da arrivare finalmente in buone condizioni alle partite che contano davvero da aprile in poi. “Nella offseason sono dimagrito di 12-13 chili – sottolinea durante il Media Day il leader di Philly – devo ancora perdere un po' di peso ma sono sulla strada giusta. Devo fare tutto il necessario per evitare infortuni ed arrivare sano alla postseason. In questa stagione mi concentrerò soprattutto su questo aspetto”. Un messaggio chiaro alla tifoseria dei 76ersquest'anno Embiid gestirà la stagione regolare con un approccio diverso. I premi individuali in carriera sono già arrivati, con l'Mvp del 2023 in prima fila, quello che manca al giocatore capace di mettere a referto qualcosa come 34.7 punti (in 33.6 minuti…) di media nella scorsa stagione, disputando però solamente 39 partite per arrivare ancora una volta in condizioni precarie ai playoff, è una postseason ricca di successi.
obiettivi
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“Non mi importa nulla della corsa al Mvpdei vari “award”, conta solo il successo della squadra – continua Embiid – e arrivare alla postseason nella forma migliore, cosa che in pratica non e' mai capitata in tutta la mia carriera Nba”. Philadelphia ha deciso di preparare la stagione dalle Bahamas, sede del Training Camp della squadra con un programma di lavoro molto particolare per Embiid, ridotto da un'estate molto intensa culminata con la conquista dell'oro olimpico a Parigi. Una medaglia che ha per forza di cose un sapore particolare per un giocatore, nato naturalmente in Camerun, che aveva flirtato con la federazione francese ottenendo la cittadinanza con l'intenzione di formare una frontline da sogni con Gobert e Wemby a Parigi. Invece le cose sono andate diversamente, con Embiid che, dopo il pressing di Grant Hill, ha scelto invece il Dream Team a stelle e strisce, facendo arrabbiare non poco Boris Diaw e tutto l'establishment cestistico transalpino.
l'olimpiade diversa
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Embiid così ha vissuto un'olimpiade particolare, ricevendo fischi a scena aperta in pratica a ogni partita dal pubblico parigino. Controversia a parte, c'e' chi addirittura, come l'ex centro francese Fred Weis sostiene che dopo il dietrofront la Francia dovrebbe togliere la cittadinanza a Embiid, alla fine il centro di Philadelphia ha avuto ragione e adesso si gode il suo oro olimpico . La parentesi con la Nazionale Usa però adesso diventa un altro problema da gestire, soprattutto durante il training camp, per lo staff tecnico di Philadelphia che ha bisogno di mettere Embiid nella miglior condizione fisica possibile nel lungo periodo, guardando naturalmente alla postseason come unico vero obbiettivo . Facile pensare che Philadelphia vedrà un “load management”, che la Nba sta cercando di scongiurare in tutti i modi con scarso successo però, mirato per il suo giocatore simbolo che non può più permettersi un'altra postseason in precarie condizioni fisiche.
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