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Lesione del legamento crociato anteriore: cause e tempi di recupero dell’infortunio di Bremer


Con l'ortopedico e il fisioterapista cerchiamo di capire quanto ci potrebbe voler rivedere in campo il bianconero ei rischi di recidiva

Francesco Palma

3 ottobre – 14:38 – MILANO

La notizia peggiore dopo una serata indimenticabile: Gleison Bremer ha riportato una lesione del legamento crociato anteriore dopo uno scontro con Openda al 4' di Lipsia-Juventus, match vinto dai bianconeri dopo una grande rimonta in 10 uomini. Per il difensore brasiliano, uscito in lacrime, si è temuto subito il peggio, e le visite mediche hanno confermato la prima impressione. Si tratta di un grave infortunio che richiederà tempo per recuperare, come ha spiegato il professore Alessandro Massèdirettore di Ortopedia dell'Ospedale Città della Salute di Torino e docente di Ortopedia e Traumatologia dell'Università di Torino.

Lesione del legamento crociato anteriore: cos'è l'infortunio di Bremer

“La lesione del legamento crociato anteriore è la lesione legamentosa grave più frequente nei calciatoricome nel caso di Bremer. Questo perché la flessione laterale e la rotazione del ginocchio producono uno stress sul legamento che può superare la sua resistenza meccanica e determinarne la rottura. In alcuni casi a questa lesione può essere associata anche una lesione al menisco. I movimenti di lateralità possono molto frequentemente produrre questo tipo di lesione: anche un appoggio sbagliato in corsa, come quello di Bremerè sufficiente per produrre una lesione legamentosa” spiega il professor Massè.

Cura e tempi di recupero della lesione al crociato

Bremer sarà operato nei prossimi giorni, e come spiega il professore Massè l'intervento chirurgico è assolutamente necessario, e viene svolto in maniera particolare: “Il legamento non può essere riparatodeve quindi essere sostituito con una tendina prelevata dal paziente stesso. Negli sportivi professionisti la tecnica attualmente più utilizzata prevede l'utilizzo della tendine quadricipitale: se ne prende un pezzo che va a diventare legamento. Il processo di trasformazione del tendine in legamento richiede alcuni mesi, e in questo periodo è necessaria la massima cautela, perché una forzatura può portare alla rottura di questo neo-legamento. Oltre al lavoro specifico sul legamento la riabilitazione serve anche al mantenimento del tono muscolare. I tempi di recupero prima del rientro in campo sono sempre un punto interrogativo perché dipende da tante variabili: raramente è ipotizzabile un rientro prima dei 6 mesi, più facilmente dopo gli 8 mesi”.

Rottura o lesione?

Quando si parla di legamento crociato spesso si tende spesso a parlare indifferentemente di “rottura” e “lesione”. Il professore Massè ha concluso chiarendo anche questo aspetto: “La lesione incompleta del legamento crociato è un evento raroancor di più negli sportivi professionisti. Per lo più si tratta di una rottura, totale o sub-totaleche richiede sempre un trattamento chirurgico”.

rischi di recidiva

Il dottor Paolo Tornerifisioterapista e co-fondatore di FisioScienceha poi spiegato perché la lesione al legamento crociato comporta notevoli rischi di recidiva: “Il rischio di recidiva dopo un'operazione è significativosoprattutto nei primi 2 anni dal ritorno in campo, con percentuale di recidiva che possono variare tra il 5% e il 30%a seconda della tipologia di infortunio, della chirurgia, della riabilitazione e del rispetto dei tempi di recupero”.





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