Istruzione

Scuole chiuse allerta meteo venerdì 4 ottobre: stop alle lezioni in diverse regioni. Allerta rossa in Emilia Romagna, scuole aperte nelle Marche. La situazione aggiornata – Orizzonte Scuola Notizie


L'inizio di ottobre è segnato da una forte perturbazione di origine atlantica che sta interessando gran parte del territorio italiano, con piogge intense, venti forti e un sensibile abbassamento delle temperature.

La Protezione Civile ha diramato allerta meteo in diverse regioni, con livelli di criticità che vanno dal giallo all'arancione, fino al rosso in alcune zone particolarmente a rischio. Allerta rossa per rischio idraulico per la giornata di venerdì 4 ottobre in Emilia-Romagna. L'allerta arancione è stata diramata per alcune zone di Veneto, Emilia-Romagna e Puglia. Dodici regioni sono in allerta gialla: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Abruzzo, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria.

Le regioni più colpite

A causa delle avverse condizioni meteorologiche, diversi comuni hanno disposto la chiusura delle scuole per il 4 ottobre 2024.

Le regioni del Centro-Nord sono state le più colpite da questa ondata di maltempo. In particolare, l'Emilia-Romagnagià duramente provata dall'alluvione del mese scorso, sta affrontando nuove criticità a causa delle forti piogge. Anche Toscana, Marche, Umbria e parte del Sud sono interessate da allerta meteo.

Nelle Marche, secondo quanto rende noto l'ente regionale, domani non sono previste sospensioni delle lezioni: le scuole saranno aperte in tutta la Regione.

NOTA BENE È importante seguire le indicazioni delle autorità e adottare le precauzioni necessarie per la propria sicurezza. L'elenco dei comuni potrebbe essere aggiornato nelle prossime ore. Si consiglia di consultare i sitiweb dei comuni interessati per avere informazioni in tempo reale. Inoltre la Protezione civile invita a prestare attenzione alle condizioni meteo ea seguire le indicazioni delle autorità locali. È possibile consultare le allerte meteo sul sitoweb della Protezione civile: https://www.protezionecivile.gov.it/.

Allerta e monitoraggio nelle altre regioni

L'allerta gialla è stata diramata anche in altre regioni, tra cui Lazio, Molise, Campania, Puglia, Sardegna e Basilicata. La situazione è in continua evoluzione e la Protezione Civile sta monitorando attentamente le condizioni meteo in tutta Italia.

Scuole chiuse per maltempo: stop alle attività didattiche e totale chiusura, ecco la differenza

Quando il maltempo imperversa in Italia, la domanda più frequente è: chi può decidere la sospensione delle attività scolastiche o la chiusura delle scuole?

La risposta è chiara: il potere è nelle mani dei prefettirappresentanti territoriali del governo, e dei sindaciche possono emettere provvedimenti in caso di emergenze.

Esistono differenze sostanziali tra questi due provvedimenti.

Sospensione delle attività

La sospensione delle attività è paragonabile alle vacanze natalizie o pasquali: la scuola resta aperta e tutti i servizi, a eccezione delle lezioni, sono garantiti. In questa situazione, solo il ATA personale è tenuto a recarsi a scuola.

IO docentiinvece, sono esentati a meno che non ci siano attività previste dal piano annuale. Queste possono essere rimandate a discrezione del dirigente scolastico.

Se il personale ATA è impossibile raggiungere la scuola, dovrà “giustificare” l'assenza attraverso i permessi previsti dal Contratto.

Chiusura delle scuole

La chiusura totale delle scuole è un provvedimento più drastico, spesso scatenato da eventi climatici gravi o lavori di manutenzione straordinaria. In questo caso, nessun membro della comunità scolastica deve recarsi in sede. Le le assenze sono legittime e non oggetto di curvatura economica.

Il principio giuridico che regola queste situazioni è l'arte. 1256 del Codice Civileche estingue l'obbligazione lavorativa in caso di impossibilità non imputabile al debitore.

Non sempre i giorni di lezione persi devono essere recuperati.

L'anno scolastico resta valido anche se non si dovessero raggiungere i 200 giorni di lezione, fermo restando che difficilmente le scuole si pongono in questa condizione, perché di solito i calendari regionali prevedono un numero maggiore di giorni di lezione.

Lo stesso Ministero, però, rimette alle scuole la decisione di far eventualmente recuperare i giorni di lezione non svolti avendo a riferimento da un lato l'esigenza di consentire agli alunni il pieno conseguimento degli obiettivi di apprendimento propri dei curricoli scolastici e, dall'altro , quella di permettere agli insegnanti di disporre degli adeguati elementi di valutazione degli apprendimenti e del comportamento degli studenti. Ecco la circolare



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