Pogba torna a marzo… ma se ne andrà: la Juventus può risolvere il maxi contratto
Il Tas riduce la qualifica per doping da 4 anni a 18 mesi. Il francese risulta per la sentenza e prepara un futuro lontano dalla Signora. Ipotesi Usa, in Mls
Le scarpe da calcio, i calzettoni della Francia personalizzati con la “doppia P” e una clessidra. Ieri Paolo Pogba ha prima commentato così, via social, la sentenza del Tas di Losanna. Squalifica per doping ridotta da 4 anni a 18 mesi e revoca della pena pecuniaria. Il centrocampista francese, sospeso dall'11 settembre 2023, potrà tornare in campo a marzo, ma non lo farà con la maglia bianconera. “Finalmente l'incubo è finito – ha detto Pogba -. In seguito alla decisione del Tas, posso guardare al giorno in cui potrò di nuovo seguire i miei sogni. Ho sempre dichiarato di non aver mai violato consapevolmente le norme dell'Agenzia mondiale antidoping quando ho assunto un integratore alimentare prescritto da un medico che non influisce né migliora le prestazioni degli atleti maschi. Sebbene debba accettare che si tratti di un reato con responsabilità oggettiva, voglio ringraziare i giudici che hanno ascoltato le mie spiegazioni Questo è stato un periodo molto doloroso della mia vita, perché tutto ciò per cui ho lavorato duramente è stato messo da parte. Vi ringrazio ancora per tutto l'affetto e il sostegno Non vedo l'ora di tornare in campo”.
risoluzione possibile
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L'attesa del Polpo si accorcia e da ieri è iniziato il conto alla rovescia. Non cambierà, invece, il suo futuro con la Signora, non a caso ieri nemmeno nominata dal giocatore nel suo lungo messaggio. Alla Continassa attendono la notifica della sentenza del Tas di Losanna, ma sono comunque nella posizione di poter risolvere anticipatamente l'accordo con il 31enne ex Manchester United, nell'estate 2022 tornato a Torino con un quadriennale da 8 milioni (più 2 di bonus) . Possibilità contemplata nei contratti Aic per i casi di squalifica per doping a prescindere dalla lunghezza della pena. Questione di inadempienza contrattuale. Anche per questo già da tempo il campione del mondo 2018 ha iniziato a fare progetti lontano da Torino ei suoi legali da mesi sono in contatto con quelli del club juventino. O si troverà un accordo per divorziare sedici mesi prima della naturale scadenza (giugno 2026) o si arriverà alla separazione unilaterale.
il futuro del polpo
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Il numero 10 di Pogba è già passato a Kenan Yildiz e nell'ultima estate la Juventus ha rivoluzionato la mediana anche nell'ottica di sostituire il campione transalpino, nella sua seconda vita bianconera prima frenato dagli infortuni (appena 12 presenze e 212 minuti in tutto tra l' estate 2022 e il settembre 2023) e poi stoppato dalla squalifica per doping. Da un anno Paul si allena da solo, lontano dalle strutture della Juventus, e guadagna il minimo salariale previsto dal contratto collettivo (circa 2 mila euro al mese). Sulla carta, da gennaio potrebbe ricominciare a lavorare alla Continassa e da marzo potrebbe tornare in campo e allo stipendio pre-squalifica. Ma non succederà alla Juventus. Stando a quanto filtra dalla Francia, è più probabile che Pogba riparta dagli Usa, dove è stato spesso anche nell'ultimo periodo. Questione di vita e di campionato.
no dolo, ma colpa sì
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Paul si è appellato al Tas di Losanna dopo la stangata ricevuta dal Tribunale nazionale antidoping, che a marzo aveva ricevuto i 4 anni di squalifica proposti dalla Procura. Lo scorso mese il francese si è presentato davanti alla corte Svizzera per chiarire la propria posizione rispetto alla positività al testosterone e ai suoi metaboliti riscontrata durante il controllo antidoping post Udinese-Juventus 0-3 (20 agosto 2023) e confermata dalla successiva controanalisi (6 ottobre 2023). Il Tas di Losanna ha ridotto la squalifica, riconoscendo che Pogba non ha fatto uso di integratori alimentari con sostanze dopanti con l'obiettivo di migliorare le proprie prestazioni sportive. Non c'è il dolo, ma la colpa sì. A partire da quella di aver assecondato con troppa leggerezza il suggerimento di un medico amico.
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