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Zapata, che paura: Duvan esce in lacrime in barella, domani gli esami


Il colombiano costretto a uscire nel finale dopo una torsione innaturale del ginocchio sinistro

Giornalista

6 ottobre 2024 (modifica alle 00:18) – MILANO

Le lacrime del gigante messo hanno il silenziatore a San Siro, hanno stretto anche il cuore degli interisti. Il primo ad avvicinarsi a Duvan Zapata, mentre era da solo nel dolore generato dal movimento innaturale del ginocchio sinistro, è stato Lautaro Martinez. Da capitano a capitano, perché in questi momenti non esistono colori: una carezza sul viso di Duvan sul quale cominciavano, intanto, a scendere le lacrime. E poi una pacca sulla spalla ad augurargli un grande in bocca in lupo per quel che sarà. Il Toro è uscito dalla notte milanese con il fiato sospeso: per il suo uomo-simbolo si teme un infortunio serio, non leggero. Le prime sensazioni a caldo non sono state incoraggianti, poi nel cuore della notte si è aperta qualche breccia di speranza: la verità si conoscerà solo dopo la risonanza magnetica.

molto spaventato

Duvan è uscito in barella dall'ennesima serata vissuta da leone e da trascinatore del Toro. Le mani a coprire un volto intanto bagnato dalle lacrime. Nello spogliatoio del Meazza è stato seguito dallo staff medico: quando Duvan è sceso nella pancia di San Siro era ancora molto spaventato con un ginocchio sinistro che intanto continuava a fare male. A caldo, anzi a caldissimo, le prime indicazioni non hanno raccontato nulla di buono. Innanzitutto, sui volti dei compagni, dei dirigenti e dello staff tecnico granata: tutti terribilmente cupi. Poi piano-piano – mentre la notte avanza – si sono cominciati a trovare alcuni segnali per poter essere un briciolo meno pessimisti. Alla fine, Duvan è stato rincuorato e abbracciato da tutti. Dai suoi compagni, dal direttore del Toro Davide Vagnati, dal tecnico Paolo Vanoli (ieri in tribuna perché squalificato), ma anche dai giocatori nerazzurri, da Simone Inzaghi e dai dirigenti interisti. Prima che scendesse la notte, Thuram, in conferenza, ha detto: “È orribile quando si vedono scene di questo tipo: faccio a Zapata un grande in bocca al lupo”.

domani esami

Il Toro si è addormentato con la speranza di non entrare in un bruttissimo sogno. Resterà con il fiato sospeso ancora per qualche ora: lunedì, a Torino, Zapata sarà sottoposto alla prima risonanza magnetica attraverso la quale si potrà cominciare a definire una diagnosi. Ieri sera, si è preferito consentire al centravantone colombiano di rientrare a Torino, anche perché non vi era né l'esigenza né l'urgenza di ricorrere alle cure di un ospedale milanese. Meglio tornare a casa, dove a tarda notte ha ricevuto l'abbraccio della moglie e dove ad aspettarlo c'erano anche i figli. Vanoli pesa le parole su Zapata: “Per ora è difficile dire di cosa si tratta. È sicuramente una distorsione al ginocchio, con gli esami capiremo meglio: incrociamo le dita”.

Dybala

Ovvio che l'infortunio nel finale ha preso la scena. Ma prima erano accadute molte altre cose: il gigante del Toro era stato nuovamente il migliore, sgomitando, trascinando i granata a caccia di una rimonta che avrebbe avuto dell'incredibile. Segnando quel due a uno che vale il suo terzo gol in campionato. Dopo otto gol di fila di testa è stato il suo primo centro di piede. Ha sfatato un piccolo tabù personale: all'Inter non segnava da maggio 2017 quando indossava la maglia dell'Udinese. Prima di ieri un solo gol in carriera ai nerazzurri. Questo gol accende il duello tra Duvan e Dybala: 124 reti a testa in Serie A, tra gli attaccanti in attività nessuno ha segnato più di loro nel nostro campionato. Il Toro si augura che la serie di Duvan possa continuare presto. Tutto passa dagli esami di domani.





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