«Anche i mafiosi possono convertirsi»
Chissà se c'erano anche loro tra gli oltre tremila fedeli che hanno riempito il santuario della Madonna dello Scoglio il primo sabato di ottobre. Uomini e donne di mafia chiamati alla conversione, a lasciare le vie del maschio per tornare a percorrere quelle del bene. Da 2017, con decreto vescovile di monsignor Francesco Oliva, vescovo di Locri-Gerace, ogni primo sabato di ottobre ci si ritrova a Placanica, in questa «aspra e povera valle di Santa Domenica», come la definisce fratel Cosimo, per «offrire al cuore immacolato della Madonna la nostra preghiera per la conversione, il ravvedimento di quelle persone traviate, dal cuore corrotto, smarrite nel male affinché ritornino pentite al cuore di Dio».
Dall'eloquio colto, quasi austero nella sua figura, ma con gli occhi vivacissimi e brillanti, il terziario francescano che nel 1968 proprio qui vide apparire la Madonna, invita alla penitenza e alla ricerca della pace. Ce ne sono state tante di conversioni, confida il vescovo alle telecamere, «più di quante noi possiamo immaginare». Ripete le parole che papa Francesco pronunciò a Cassano, nel 2014, di scomunica dei mafiosi. «Parole che per me, appena arrivato in diocesi, sono state un programma pastorale. Perché il male va combattuto con la forza della preghiera».
Monsignor Oliva parla di un fenomeno che condiziona la vita della Calabria, di una terra che paga il prezzo delle scelte di chi pratica la violenza. Ma crede anche, fermamente, nella forza «della preghiera che converte i cuori. E i santuari hanno questo scopo», aggiunge in un giorno speciale. È la prima volta, infatti, che si celebra la Giornata dopo che il Santuario ha ricevuto il nulla osta vaticano, il riconoscimento più alto per i fenomeni di questo tipo. Ed è da qui, da questo polmone di preghiera che lancia l'appello «a lasciare le vie del male ea cambiare vita perché, anche se no è una scelta facile, è una scelta possibile. Nessuno è condannato per sempre, in Dio si può sempre trovare il perdono se si cerca veramente di cambiare vita».
