Istruzione

Edoardo Prati a Che Tempo che fa: “La scuola è il luogo sacro della disobbedienza nel confronto di se stessi”. E poi: “Gli anni delle scuole superiori sono quelli in cui si forgia l'individuo” – Orizzonte Scuola Notizie


Edoardo Prati, ventenne romagnolo con un seguito di mezzo milione di follower su Instagram e 4 milioni di like su TikTok, è pronto a calcare le scene teatrali con “Cantami d'amore”, uno spettacolo che lo vedrà impegnato in un tour in quaranta città italiane.

Nonostante a Che Tempo che fa su Nove, il giovane influencer ha condiviso una riflessione sul ruolo della scuola, definendola “il luogo sacro della disobbedienza nel confronto di se stessi”.

“Gli anni delle scuole superiori sono quelli in cui si forgia l'individuo”ha affermato Prati, sottolineando come la scuola offre l'opportunità di sperimentare diverse possibilità, di cambiare idea e di essere «costantemente il contrario di quello che eri prima“. Un concetto, questo, che Prati considera un diritto fondamentale per i giovani, la possibilità di esplorare diverse strade, da attore a matematico, senza la pressione di dover scegliere precocemente un percorso definitivo.

Una visione, a suo dire, “molto controtendenza” rispetto all'attuale clima sociale, che spinge invece i giovani a definirsi in modo rigido e precoce. “C'è questa furia di nuovo del definirsi”osserva Prati. “Uno deve essere un qualcosa di unitario, che in realtà non si è, perché siamo forse più stratificazione”. Una pressione che si manifesta anche nelle domande che gli vengono rivolti sulla sua scelta di studiare Lettere classiche: “'Perché lettere classiche? Cosa serve fare lettere classiche?'”riporta Prati. “Il servire è il primo punto e il secondo è il coraggio, come se uno dovesse avere del coraggio a essere se stesso”.

Secondo Prati, la scuola dovrebbe essere il luogo in cui si coltiva la “virtù” e la “passione”, citando Machiavelli e il concetto di “fortuna” come occasione per mettere in pratica le proprie capacità. “Noi siamo tutti adesso un po' concentrati a costruire l'occasione e poco invece a coltivare quella virtù e quella passione”ha affermato. “Bisogna recuperare la dimensione del soggetto che agisce la sua vita”. Un invito a rimettere “in ordine i fattori”, partendo da se stessi e non da un fine predefinito, per evitare di diventare “schiavi” di un percorso imposto dall'esterno.

Infine, Prati ha sottolineato il valore dei classici, la cui capacità di cambiare significato nel tempo li rende uno strumento prezioso per la formazione dell'individuo. “La fraintendibilità è un elemento importantissimo del classico”ha concluso, “mentre noi oggi tendiamo a spiegare molto, iniziando da noi stessi”.



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