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Gaza e altre immagini necessarie, a Lodi la Fotografia Etica – Arte – Ansa.it


(di Luciano Fioramonti) Una ventina di foto di un pool di fotografi tutti residenti a Gaza, racconto corale e in tempo reale dell' ultimo anno, storie che in molti casi coinvolgono direttamente gli autori delle immagini. L' attualità tragica della guerra in corso, che nella Striscia è già costata la vita a oltre cento fotoreporter, irrompe nel Festival della Fotografia Etica di Lodi, l' appuntamento annuale con lo sguardo sul mondo di professionisti dello scatto italiani e stranieri di 40 nazioni . La mostra ''La guerra a Gaza attraverso gli occhi dei suoi fotogiornalisti'', promossa dall'ufficio per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA), è alla sua prima uscita mondiale ed è una delle 23 esposizioni dell'edizione numero 15 del Festival che fino al 27 ottobre presenta in dieci sedi quasi un migliaio di lavori di 200 fotografi della sezione principale e 110 nella sezione off. ''Portare al pubblico storie uniche, emozionanti e soprattutto necessarie è da sempre l'elemento caratterizzante del Festival – dice all'ANSA Alberto Prina, il direttore artistico -. Quest' anno abbiamo guardato alla nostra storia con una mostra dedicata alle immagini-simbolo di tutte le edizioni, realizzato un podcast sulla fotografia con le interviste a quattro autori e un libro sui 15 fotografi più rappresentativi''. Perché Fotografia Etica? ''Il Festival parla alle coscienze e cerca di ragionare sui valori, su che cosa consideriamo importante e rilevante nelle relazioni tra le persone, cosa costituisce una società''. Uno degli argomenti affrontati, fa notare Prina, è l'aborto, ''un tema che tocca tanti aspetti, la vita, la salute, la donna. Il contributo di questo progetto è portare un punto di vista, non è mai dare una soluzione. Sono fotografie che dobbiamo guardare, senza una posizione esplicita ma lasciando la parola al fotografo. Noi intendiamo la fotografia come testimonianza diretta di ciò che si è visto, non c'è intelligenza artificiale, postproduzione e finzione''.


Quest' anno si ripete per la terza volta l'appuntamento con la mostra internazionale itinerante del World Press Photo, il grande concorso internazionale di fotogiornalismo e fotografia documentaria più famoso al mondo che si svolge da quasi 70 anni, indetto dalla World Press Photo Foundation di Amsterdam. Lodi, che ne è diventa la tappa nazionale di riferimento, che diventa la tappa nazionale di riferimento, presenterà ii fotografi Rena Effendi, Pablo Piovano, Julia Kochetova, Alejandro Cegarra vincitori dell'edizione 2024 e proporrà una serie di contenuti, visite guidate e incontri per amplificare e approfondire i progetti esposti. Cuore espositivo è sempre il World Report Award – Documenting Humanity. A partire dalla categoria Master, vinta da Giles Clarke con il reportage Haiti in Turmoil, in cui ha raccontato la drammatica guerra civile che imperversa da luglio 2021, con migliaia di persone uccise e rapite, mentre per le strade continuano furiosi scontri per il controllo del territorio che vedono protagoniste le gang criminali. In questa stessa sezione spicca Ingmar Björn Nolting con il suo An Anthology of Changing Climate, viaggio attraverso una Germania divisa sulle questioni climatiche. La categoria Sportlight va a Kasia Strek per The Price of Choice, il reportage, appunto, sull'aborto. La categoria Short Story è stata vinta da Francesco Comello per il reportage Oshevensk, progetto che cerca di dar voce a una comunità resiliente dello sperduto villaggio russo. Menzione speciale nella sezione è andata a Laetitia Vançon per The Other Battlefields, lavoro che approfondisce le conseguenze durature che la guerra produce sui giovani in Ucraina, a quasi due anni dall'inizio del conflitto; la categoria Student ha primeggiato Camilla Richetti con Dancing Spirits, ambientato nella Repubblica del Congo e che testimonia una sfida di convivenza, una ricerca per trovare l'armonia tra il progresso umano e il mondo naturale. La sezione Single Shot è stata vinta da Patryk Jaracz con l'immagine Kids Learning How to Ride a Bicycle, in cui le bambine giocano nei campi in Ucraina mentre una di loro impara ad andare in bicicletta; sullo sfondo gli effetti di un attacco di droni che ha incendiato un deposito petrolifero nella regione di Rivne.

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