News

Papa Francesco crea 21 nuovi cardinali: una Chiesa sempre più universale



Papa Francesco, con la creazione di 21 nuovi cardinali durante il concistoro del 2024, ha rafforzato il volto di una Chiesa universale, inclusiva e in continua evoluzione. Il pontefice ha dimostrato ancora una volta il suo impegno nel promuovere il dialogo e la pace, soprattutto in aree del mondo caratterizzate da tensioni sociali e religiose. Tra i nuovi cardinali, infatti, spicca l'arcivescovo di Teheran-Ispahan, monsignore Dominique Joseph Mathieuuna nomina che non solo rappresenta un segnale di vicinanza verso la comunità cristiana in Iran, ma anche un forte invito alla pace e al dialogo interreligioso in una regione da sempre delicata. La sua elezione è forse la più emblematica di questo gruppo di cardinali, portando la Chiesa cattolica in un'area, percorsa alle tribolazioni della guerra, dove il messaggio di pace e riconciliazione è di fondamentale importanza.

Monsignor Mathieu, nato nel 1963 in Belgio, è un frate minore conventuale con una lunga esperienza in Medio Oriente. Ordinato sacerdote nel 1989, ha ricoperto ruoli di grande responsabilità in Belgio prima di trasferirsi in Libano, dove ha continuato la sua missione pastorale. La sua nomina ad arcivescovo di Teheran-Ispahan nel 2021 ha segnato una pietra miliare per la Chiesa in Iran, dove i cattolici rappresentano una piccola minoranza. Con il conferimento della porpora cardinalizia, papa Francesco lancia un messaggio chiaro: la Chiesa non dimentica nessuna comunità, anche quelle più piccole o isolate, e si impegna per promuovere il dialogo, soprattutto in contesti dove la convivenza pacifica tra religioni è cruciale.

I cardinali italiani: volti di una Chiesa locale e universale

Tra i nuovi cardinali, tre figure italiane hanno ricevuto la porpora, ognuna con un ruolo significativo sia a livello locale che internazionale. Monsignore Roberto Repolearcivescovo di Torino, è uno di questi. Nato a Torino nel 1967, Repole è un teologo di grande prestigio. Ordinato sacerdote nel 1992, ha dedicato gran parte della sua vita alla formazione teologica, con un particolare interesse per il pensiero di Henri de Lubac. Dal 2022 è arcivescovo di Torino, incarico che ha assunto con l'impegno di portare avanti una Chiesa vicina alla comunità e attenta alle sfide del mondo contemporaneo.

Monsignore Baldassarre Reinavescovo ausiliare di Roma e vicario generale della Diocesi di Roma, è un'altra figura centrale tra i nuovi cardinali italiani. Nato a San Giovanni Gemini nel 1970, Reina ha svolto una lunga carriera all'interno della Chiesa di Agrigento, prima di essere nominata ausiliare di Roma nel 2022. Con la sua nomina, papa Francesco sottolinea l'importanza della capitale italiana come centro del cattolicesimo mondiale, affidando a Reina una posizione di grande responsabilità.

Infine, il terzo cardinale italiano è padre Fabio Baggiosotto-segretario della Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. Nato a Bassano del Grappa nel 1965, Baggio è un sacerdote scalabriniano, impegnato da anni nel campo della migrazione. La sua nomina è un riconoscimento del lavoro instancabile della Chiesa a favore dei migranti e dei rifugiati, una delle priorità del pontificato di Francesco.

Gli altri cardinali del mondo: un collegio sempre più globale

La nomina dei 21 cardinali riflette la volontà di papa Francesco di rendere il collegio cardinalizio sempre più rappresentativo della Chiesa universale, includendo vescovi e arcivescovi provenienti da tutto il mondo. In America Latina, il pontefice ha scelto monsignore Carlos Gustavo Castillo Mattasoglioarcivescovo di Lima. Nato nel 1950, Castillo ha studiato a Roma, dove ha conseguito il dottorato in teologia dogmatica. Dal 2019, guida l'arcidiocesi di Lima, promuovendo una Chiesa vicina ai poveri e impegnata nel sociale.

Dall'Argentina proviene monsignore Vicente Bokalic Iglicarcivescovo di Santiago del Estero, nato nel 1952. Membro della Congregazione della Missione, ha svolto gran parte del suo ministero pastorale nel suo Paese, diventando un punto di riferimento per la formazione dei sacerdoti e per la pastorale giovanile. La sua nomina a cardinale coincide con l'elevazione della sua diocesi a arcidiocesi, un segno della crescente importanza della Chiesa in quella regione.

Anche monsignore Luis Gerardo Cabrera Herreraarcivescovo di Guayaquil, in Ecuador, ha ricevuto la porpora. Nato nel 1955, è un frate francescano con una lunga esperienza nella pastorale e nell'insegnamento. Dal 2015, è alla guida dell'arcidiocesi di Guayaquil, promuovendo una Chiesa attiva nel campo dell'educazione e dell'ecumenismo.

Dal Cile, invece, proviene monsignore Fernando Natalio Chomalí Garibarcivescovo di Santiago del Cile. Nato nel 1957, Chomalí è un teologo morale che ha dedicato gran parte della sua vita allo studio della bioetica. Dal 2023 è alla guida dell'arcidiocesi di Santiago, dove continua a promuovere il dialogo e l'impegno sociale.

In Asia, il papa ha elevato alla porpora monsignor Tarcisio Isao Kikuchiarcivescovo di Tokio. La Nato nel 1958, è un missionario verbita con una vasta esperienza pastorale in Ghana e Giappone. Syukur, nato nel 1962, è un frate minore francescano con un lungo ministero nel suo Paese, dove ha lavorato per promuovere la pace e il dialogo interreligioso.

Dall'Africa, spicca la figura di monsignore Ignace Bessi Dogboarcivescovo di Abidjan, in Costa d'Avorio. Nato nel 1961, è stato presidente della Conferenza Episcopale Ivoriana e ha ricoperto ruoli di grande responsabilità nella Chiesa africana. La sua nomina riflette la crescente importanza del continente africano nel panorama cattolico mondiale.

In Europa, oltre a Repole e Reina, è stato nominato cardinale monsignore Jean-Paul Vescoarcivescovo di Algeri, in Algeria. Nato nel 1962 in Francia, Vesco è un domenicano che ha dedicato gran parte della sua vita alla missione in Algeria, promuovendo il dialogo interreligioso tra cristiani e musulmani.

Dall'Europa orientale, arriva monsignore Ladislav Nemetarcivescovo di Belgrado-Smederevo, in Serbia. Nato nel 1956, Nemet è un missionario verbita con una lunga esperienza pastorale nei Balcani, dove ha lavorato per promuovere la riconciliazione tra le diverse comunità religiose.

Nel Nord America, papa Francesco ha nominato cardinale monsignore Francesco Leonearcivescovo di Toronto, in Canada. Nato nel 1971, Leo è un teologo con una vasta esperienza diplomatica, avendo lavorato per diversi anni nelle rappresentanze della Santa Sede in vari Paesi del mondo.

Un'altra figura di rilievo è monsignore Mykola Bychokvescovo dell'eparchia Santi Pietro e Paolo di Melbourne degli Ucraini. Nato nel 1980 in Ucraina, Bychok è un redentorista che ha lavorato a lungo come missionario in Russia prima di essere nominato vescovo in Australia, dove guida la comunità cattolica ucraina.

Il collegio cardinalizio si arricchisce anche della presenza del noto teologo Timothy Peter Joseph RadcliffeOP. Nato a Londra nel 1945, Radcliffe è stato maestro generale dell'Ordine dei Domenicani e ha dedicato la sua vita all'insegnamento e alla promozione del dialogo ecumenico e interreligioso.

Tra i nuovi cardinali non ancora citati, spicca la figura di monsignore Angelo Acerbinunzio apostolico emerito, nato nel 1925 a Sesta Godano, Italia. Con una lunga carriera diplomatica al servizio della Santa Sede, Acerbi ha rappresentato il Vaticano in numerosi Paesi, tra cui Colombia e Paesi Bassi, e ha svolto un ruolo chiave nelle relazioni internazionali della Chiesa.

Monsignore Jaime Spenglerarcivescovo di Porto Alegre, in Brasile, è un altro nuovo cardinale. Nato nel 1960, Spengler è un francescano che ha dedicato la sua vita alla formazione teologica e alla promozione della giustizia sociale. La sua nomina rappresenta un rafforzamento della presenza della Chiesa in Brasile, il Paese con il maggior numero di cattolici al mondo.

Monsignore Rolandas Makrickasarciprete coadiutore della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore, nato in Lituania nel 1972, è stato anche nominato cardinale. Dopo anni di servizio diplomatico per la Santa Sede, la sua nomina sottolinea l'importanza delle relazioni internazionali e del dialogo nella Chiesa di oggi.

ra i nuovi cardinali, si annoverano anche monsignor Vicente Bokalic Iglicarcivescovo di Santiago del Estero in Argentina, e monsignor Paskalis Bruno Syukur, vescovo di Bogor in Indonesia. Bokalic, nato nel 1952 a Lanús, Buenos Aires, è un membro della Congregazione della Missione (Lazzaristi) e ha trascorso gran parte della sua vita al servizio della pastorale e della formazione sacerdotale. La sua nomina a cardinale, insieme all'elevazione della sua diocesi al rango di arcidiocesi, rappresenta un ulteriore segno dell'importanza crescente della Chiesa in Argentina.

Monsignore Paskalis Bruno Syukurnato nel 1962 a Ranggu, Indonesia, è un frate minore francescano che ha dedicato il suo ministero alla promozione del dialogo interreligioso e alla formazione dei novizi. Ordinato sacerdote nel 1991, ha ricoperto numerosi incarichi di responsabilità nella Chiesa indonesiana, culminando nella nomina a vescovo di Bogor nel 2013. La sua elezione a cardinale rafforza la presenza della Chiesa cattolica in una delle regioni più popolose e culturalmente diversificate del mondo.

Monsignor Pablo Virgilio Siongco Davidvescovo di Kalookan, nelle Filippine, nato nel 1959, è un noto biblista e teologo. Ordinato sacerdote nel 1983, ha dedicato gran parte della sua carriera all'insegnamento della Sacra Scrittura e alla promozione della pastorale sociale, diventando un punto di riferimento per la Chiesa filippina.

Infine, monsignor Giorgio Jacob Koovakadofficiale della Segreteria di Stato e responsabile dei viaggi papali, completa la lista dei nuovi cardinali. Nato in India nel 1973, Koovakad ha lavorato in diverse nunziature apostoliche prima di essere nominato responsabile dell'organizzazione dei viaggi del Santo Padre.





Source link

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *